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fra i patti di questa, fu imposto ai Senesi di ricostruire
le mura di Montepulciano.
Poco si sa di questa terra dalla pace del 1235 fino
alla battaglia di Montaperto, dopo la quale dovette cedere
alla sorte, e sottoporsi ai Ghibellini Senesi; ma accaduta
la morte del re Manfredi, i Poliziani ricorsero per prote¬
zione a Carlo d’ Angiò, e cacciato il presidio Senese
ritornarono alla parte Guelfa.
Venuto l’ anno 1294 Montepulciano procurò di ritor-
nare sotto la protezione dei Senesi, ed a tal fine fu fatto
un trattato (13 Giugno 1294) con diversi capitoli che
si leggono descritti diffusamente nell’ Archivio Diploma¬
tico Fiorentino.
A quest’ epoca risale la costruzione del Convento dei
domenicani in Montepulciano.
Alla fine del secolo XIII cominciò a preponderare per
le sue ricchezze la famiglia del Pecora, i discendenti del¬
la quale furono i tiranni di questa terra, ed ebbero mano¬
in tutte le faccende pubbliche della patria loro, fino a che
venuta la Toscana in potere dei Medici, Montepulciano
ottenne da questi immensi favori, e specialmente dal terzo
Granduca che nel suo testamento destinò i capitanati di
Montepulciano e Pietrasanta al libero governo della Gran¬
duchessa Cristina di Lorena sua moglie, la quale compi¬
molti atti di beneficenza specialmente verso gli ecclesia¬
stici.
L’autorità sovrana della Granduchessa Cristina su
Montepulciano era estesa in guisa, che di suo motupro¬
prio nominava il capitano, il cancelliere e il comandante
della piazza e della rôcca, e coll’ annuenza del Gran
Duca Ferdinando II suo nipote, giunse fino a coniare
una moneta d’ argento che da una parte aveva una testa
muliebre velata, e all'intorno le parole: — CRIST. LOTH¬