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suoi tersi cristalli unendoli a vetri colorati. I suoi lavori,
è vero, non hanno la leggerezza di quelli del 1500; ma offrono
tale eleganza di forme, vaghezza e leggiadria di colori, pro¬
porzioni di parti e nell’intero, un’armonia si perfetta, che
veramente incantano; onde non è da meravigliare se sieno
tuttora ricercati con ismania si da’nostrali che da’ forestieri
per arricchire le private e pubbliche collezioni. Noi non potre
mo particolarmente di essi favellare. Accenneremo soltanto ai
stupendi lampadari e candelabri, ai vetri meravigliosi di fili¬
grana, agli specchi incisi a rotella con rabeschi, fregi e figure,
opere nelle quali riusci famosissimo. E famosissimo riusci nei
desserts, rappresentanti in cristallo i fatti più sorprendenti della
mitologia e della storia, ornamento delle mense ducali; e poi
fiori, foglie, frutti, piante, animali, statue, colonne, sedie,
armadi, cornici e mille altri ingegnosissimi lavori, che ormai
sono divenuti, scriveva un contemporaneo, la delizia di tutte
le colte nazioni, uscirono dalle fornaci del Briati. Il quale
perciò tutto non solo divenne famoso, rialzando la nostra vetraria
ad un grado che non avea ancora raggiunto, ma ricchissimo,
e quindi segno d’invidia a’ suoi medesimi concittadini. Egli
moriva in Venezia nel Gennaio del 1772, ma ordinava di essere
sepolto nella collegiata di S. Stefano di Murano, in quell’isola
che gli avea dato la culla. Infatti il suo sepolcro stava in
mezzo al suolo di quella chiesa, e si leggeva la seguente inscri¬
zione: — D. O. M. Monumento preparatosi da Giuseppe Briati
per le sue ceneri l’anno MDCCXLVIII.— 1772, 19 Gennaio. Ma-
gni hoc ossa viri monumentum continet unum, Vitreis insueta
qui monumenta dedit. — Il ritratto di Giuseppe Briati ad olio
con quello di sua moglie, come pure alcuni degli splendidi
suoi lavori in cristallo, si conservano nel patrio Museo.
FABBRICA DI CANNA DI VETRO E SMALTI PER
CONTERIE DELLA DITTA ONGARO GIOVANNI FU
JACOPO E COMPAGNI.
Seguitando la via, dopo l’ ospizio Briati, per l’am
pio terreno erboso denominato Sacca, in faccia a cui