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avessero mai i ricchi e gloriosi veneziani abbandonato il
mare per abbracciare la terra! — Gli orti amuriani
decaddero quando i patrizi s’immersero nelle delizie
della terraferma. Alcuni di essi però giunsero a vedere
i primi anni del secolo XVII; poi furono lasciati in
totale abbandono, tramutati i giardini in ortaglie, i pa¬
lazzi nella massima parte demoliti, e i pochi rimasti
abitati dai nostri isolani.
ILLUSTRAZIONE IX.
ACCADEMIE LETTERARIE.
Non a vanitosa -e sterile dimora, ove deliziare il
corpo soltanto, avevano i più illustri veneziani prescelta
l’isola di Murano, ma a sollevare pur anco lo spirito,
e ad educare l’ intelletto. Il perchè fino dai secoli XIV
e XV nel careggiato suburbano raccoglievansi molti di
essi, e quivi fra ombre amene e pacifici silenzi, lontani
dal frastuono della capitale, e liberi da ogni altra cura,
coltivavano lo ingegno, dedicandosi con ogni amore agli
ameni studi ; cosicchè, prima assai che le accademie
letterarie assumessero una formale instituzione con titoli
e statuti propri, in Murano si trovavano già formate
delle società letterarie, ove confluivano i più chiari inge
gni di quella Venezia, che in un’ epoca ancora mezzo
barbara scuoteva la face della civiltà e del sapere, facen¬
dosi maestra di coltura alle genti d’Europa. Nè in code
sti studiosi consorzi, composti di persone di nobile ori¬
gine, di alta mente e di magnanimo petto, venivano re-
spinti i cittadini dell’ isola nostra, che nelle scienze, nelle