X
69
*
molto ricca pel numero, nè di molto per la scel¬
tezza loro distinta; ma al presente ne furono i li¬
bri trasferiti, e gli antichi scafali già tolti. Siccome
poi i pp. Domenicani s’erano mai sempre con ogni
zelo pel vantaggio spirituale di quest' isola prestati
ed istruendo dalle stanze, e perorando da’ perga¬
mi, e ognora prontissimi nell'amministrazione del¬
le ecclesiastiche cose (1); perciò quanto furono cari
ed utili per tutto il tempo, che vi dimorarono,
altrettanto riusci pernicievole ed amara la loro par¬
tita.
Fuori di questo luogo avanzando per la riva
medesima s’ incontra una Spezieria, dove si può
badare all'industria graziosa, con cui il p. d. Fran¬
cesco
(1) Appartenne a questo Convento il p. Angelo Novello
Bolognese, morto nel 1446, e che fu vescovo di Veglia.
Nel 1786 col ristorarsi de’ banchi del Capitolo lo si rítrovò
in uno d’essi, ov’ era stato messo come in deposito per dar¬
lo a que’ di Veglia, se lo avessero dimandato; e fu poi tras¬
ferito nel sepolcro de’ confratelli del Rosario . Il p. Gio: Mi¬
chele Cavaliere di Bergamo nella Galleria de' Domenicani
narra che fu figlio di questo Convento Domenico Fregonio
arcivescovo di Spalatro, e che morendovi nel 1602 volle
essere chiuso nel sepolcro comune de'suoi confratelli ; e che
un certo f. Michele di Murano, già Inquisitore a Zara, ne
fu fatto arcivescovo da Nicolò V, cosa negata dal p. Daniele
Farlati, che nel suo Illirico Sacro mostra come questo f. Mi¬
chele eletto soltanto vescovo in partibus fu dato coadiutatore
all’ arcivescovo Lorenzo Ziani. Furono pure di questo Con¬
vento
e 3