Full text: Moschini, Giannantonio: Discorso sopra il Tempio di S. Giorgio Maggiore

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molto ricca pel numero, nè di molto per la scel¬ 
tezza loro distinta; ma al presente ne furono i li¬ 
bri trasferiti, e gli antichi scafali già tolti. Siccome 
poi i pp. Domenicani s’erano mai sempre con ogni 
zelo pel vantaggio spirituale di quest' isola prestati 
ed istruendo dalle stanze, e perorando da’ perga¬ 
mi, e ognora prontissimi nell'amministrazione del¬ 
le ecclesiastiche cose (1); perciò quanto furono cari 
ed utili per tutto il tempo, che vi dimorarono, 
altrettanto riusci pernicievole ed amara la loro par¬ 
tita. 
Fuori di questo luogo avanzando per la riva 
medesima s’ incontra una Spezieria, dove si può 
badare all'industria graziosa, con cui il p. d. Fran¬ 
cesco 
(1) Appartenne a questo Convento il p. Angelo Novello 
Bolognese, morto nel 1446, e che fu vescovo di Veglia. 
Nel 1786 col ristorarsi de’ banchi del Capitolo lo si rítrovò 
in uno d’essi, ov’ era stato messo come in deposito per dar¬ 
lo a que’ di Veglia, se lo avessero dimandato; e fu poi tras¬ 
ferito nel sepolcro de’ confratelli del Rosario . Il p. Gio: Mi¬ 
chele Cavaliere di Bergamo nella Galleria de' Domenicani 
narra che fu figlio di questo Convento Domenico Fregonio 
arcivescovo di Spalatro, e che morendovi nel 1602 volle 
essere chiuso nel sepolcro comune de'suoi confratelli ; e che 
un certo f. Michele di Murano, già Inquisitore a Zara, ne 
fu fatto arcivescovo da Nicolò V, cosa negata dal p. Daniele 
Farlati, che nel suo Illirico Sacro mostra come questo f. Mi¬ 
chele eletto soltanto vescovo in partibus fu dato coadiutatore 
all’ arcivescovo Lorenzo Ziani. Furono pure di questo Con¬ 
vento 
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