Full text: Moschini, Giannantonio: Guida per l'isola di Murano

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chè le mille volte ripetute ; e. nell' illustre disce¬ 
polo del Tiziano, in Jacopo Robusti, chiamato il 
Tintoretto, comincia a soffermare le vagheggia¬ 
trici pupille. Di lui è la Manna nel deserto 
di lui è la Cena del Signore, bella invenzione, 
in cui si mostra che scenda il lume da grande 
lampada al soffitto attaccata ; di lui è la tavola con 
il Cristo risorgente; sono di lui le due grandi ta¬ 
vole negli altari della crociera, l’ una con il marti¬ 
rio di santo Stefano, l’altra con la Coronazione del¬ 
la Madonna nell’alto, e con le figure de’ ss. Bene¬ 
detto e Gregorio e di Monaci parecchi al basso; 
di lui finalmente la tavola , che rappresenta di mol¬ 
ti Santi il martirio. Del Bassanese Jacopo da Ponte, 
maestro d’un nuovo stile, che non cede per bellez¬ 
za a quello del Tintoretto, è la tavola con i pasto¬ 
ri, che adorano il nato Gesù. Tu vedi che la rap¬ 
presentazione è immaginata di notte , e che ogni 
oggetto è allumato da’ raggj , che partono dal nato 
pargoletto divino, e pinta la osservi con molta sprez¬ 
zatura e con grande intelligenza ; ma il migliore ef¬ 
fetto, che dipendea da avvertenze parecchie, in gran 
parte dal tempo alterate, andò pur troppo diminui¬ 
to. Di Jacopo fu discepolo ed imitatore il suo fi¬ 
gliuolo Leandro, ed è di questo una bella pittura 
con santa Lucia ginocchioni renduta immobile per 
miracolo . Del Dalmatino Matteo Ponzone è la ta¬ 
vola con s. Georgio, che uccide il serpente : di 
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