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di Palma il Vecchio (s. Barbara, capo d’ opera). Sul primo altare
a destra è un’ancona in 3 spartimenti, altro capolavoro del Vi-
varini. Negli altri altari sono opere di Palma il giovane e del
Bassano. A Pietro Paoletti devonsi gli affreschi del soppalco (*).
A breve distanza dalla porta maggiore di s. Maria Formosa
s'incontra il
Ponte del Paradiso, sormontato da una leggiadra cuspide
triangolare, chiudente un cerchio quadrilobato, sotto cui un’ ima-
gine della Vergine d’ ignoto (secolo XIV)
Trascorsa la calle del Paradiso, si pigli la via diretta che mette
al campo ed alla
Chiesa di s. Lio (Leone). Fu eretta nel secolo XI in
omaggio al canonizzato papa Leone IX, molto affezionato a Vene-
zia ; riedificata nel 1619 da ignoto nello stile della decadenza, e
ristaurata nel 1783. Alcune statue, un bassorilievo e qualche di-
pinto del Tiziano, del Vecchia e del Tiepolo ben valgono il tempo
impiegato a visitarla.
Usciti, si prenda l’angusta calle della Fava, che s’ apre a si¬
nistra, e si visiti la
Chiesa della Fava; dedicata a s. Maria della consolazione.
Di stile palladiano, fu innalzata nel secolo XVIII da Antonio
Gaspari; palladiana è del pari la cappella maggiore opera di
Giorgio Massari. Begli altari, e qualche dipinto di mano maestra
aggiungono pregio all’ elegante architettura.
Dal ponte che sorge dirimpetto a questa chiesa, si osservi a
mano manca la facciata che dà sul rio del
Palazzo Giustinian. Bella, ricca e graziosa costruzione dello
stile archiacuto (secolo XV).
(*) Cicogna Emm. Cenni intorno alla chiesa di s. Maria Formosa di Venezi
e gli ultimi suoi ristauri. Venezia, 1843, in-8.