SESTIERE DI CASTELLO
S. PIETRO.
Ampia chiesa, già cattedrale, architettata
nel prospetto dallo Smeraldi, e nell’interno
dal Grapiglia: buoni seguaci palladiani.
Dopo il secondo altare; cattedra di mar¬
mo con iscrizione arabo-cufica : il vulgo la
crede cattedra di s. Pietro in Antiochia : tra
i dotti chi la tiene come cattedra di altro ve¬
scovo, chi come cippo di un principe dei
Mori. Presentemente la si sta illustrando in
Roma dal chiarissimo Ab. Lanci. La tavola
appesa al muro dopo il terzo altare è opera
senile di Paolo Veronese con tre santi.
Nel Coro gran quadro, ben aggruppato
e di buon tuono, del Bellucci con Voto del¬
la Repubblica a s. Lorenzo Giustiniani. Ha
un potente nemico nel quadro in faccia, con
lo stesso Santo, limosiniero : componimento
del nostro Lazzarini, giudizioso, ricco di
fantasia, di esatto disegno e buon colorito,
reputato la miglior opera di nostra scuola
nell’altro secolo.
Nella cappella all’altra parte, tavola del
Giordano con M. V. e le Anime purganti.
Sopra la porta della vicina cappella, lavo¬
ro senile, del Basaiti, con san Giorgio a