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tato che tutti portassero la calza di colore uniforme, avvegna¬
chè rimanesse la sinistra ad essere sino alla metà intrecciata
d’oro ed ornata di gioie. Nelle funzioni altri vestivano giub¬
boni di velluto o di drappo d’oro e le maniche portavano
attaccate con istringhe con punta d’oro massiccio e scavez¬
zate in mezzo, afline di far uscire fuori la camicia; altri porta¬
vano veste ducale di tabino chermisino; altri aveano una forma
di mantello a cappuccio; altri un’altra, a seconda, non solo del¬
le varie partite, ma delle varie stagioni, delle varie circostan¬
ze, acciocchè la varietà meglio recasse diletto. Il gran priore
della Compagnia vestiva però alla cavalleresca colla toga d’oro
avente un grande strascico, e con un’aurea collana al collo. Ogni
partita aveva due sindaci, un cappellano, un notaio ed un nun¬
zio, e nelle comparse pubbliche sommo sfarzo ciascuna faceva
di famigli, di assise, di suoni e di somiglianti magnificenze.
Si narra che la partita dei Sempiterni, nel celebrare la sua
maggior festa, rappresentò nel canal grande la macchina del
mondo, nel vacuo mezzo della quale, tutto addobbato d’oro e di
seta, stavano da duecento gentildonne, che ballando al suono
di dolcissimi strumenti erano tirate da’palischermi ed altri
legni per lo corso dell’acqua. Immagini ognuno a vedere tale
spettacolo quale sarà stata la calca del popolo per le finestre,
per le fondamente; immagini il corteggio delle barche, le ma¬
schere, i conviti, conforme agli ordini della compagnia della
Calza, e pensi poscia che cosa fosse allora questa città, quali le
ricchezze sue, e quale sovra tutto lo spirito che móvea i com¬
pagni della Calza ad intrattenerla in somiglianti sollazzi.
Ginnastici esercizi.
CACCIA.
La caccia era dagli antichi riguardata un esercizio proprio
di nobili animi, e appo i primi nostri Veneziani era prescritta
per allontanare la gioventù dall’ ozio e renderla destra e valo-
rosa. Perciò vari erano i siti degli estuari dove i nostri facevano
la cacciagione, avvegnachè in ognuna delle isole ed in ciascun
litorale incontravansi e macchie eselve, opportune. Nondimeno
la situazione di migliori prede pare che fossero le selve eraclia¬
ne e le equiliane (T. I, p. 100). Cacciavano i tribuni ed i dogi
medesimi in certi tempi dell’ anno e dai liberi cittadini di
que’ luoghi venivano accompagnati con cavalli, barche e carri.