vansi nella chiesa di s. Nicolò e sceglievano l’ottimo a tale uffi¬
cio. Com’ era eletto , veniva condotto ad inginocchiarsi di¬
nanzi all’ altar maggiore , dove prestava giuramento di fe¬
deltà al parroco anche per la puntuale amministrazione del
suo impiego. Allora consegnavasi a lui lo stendardo colla si¬
gura di san Nicolò protettore del luogo, e dai musici e dai
sacerdoti cantavasi il Te Deum fra il giubilo e l’allegrezza uni¬
versale. Il giorno appresso, per consuetudine antica, si portava
il nuovo castaldo al Collegio fiancheggiato dal pievano e da
uomini rispettabili affine di rassegnare al doge ed alla signo¬
ria il proprio omaggio. In addietro vestiva di sottana e vesta
superiore a maniche strette di scarlatto; ultimamente ave va il
sotto-abito corto rosso, e veste superiore indossava con gran¬
di maniche pur rossa e fimbriata nell’inverno di pelli mentre
una rossa berretta peschereccia aveva in capo. Indicibile è
l’ambizione provata da colui che fosse rivestito di un carico si
umile, ma che pur emergere il faceva sugli altri suoi popolani.
Donne.
Chi potrebbe tener dietro alle gran mutazioni del vestito
femminile cosi da segnare qual genere prevalesse in un’epoca
e quale in un’altra? Ora la semplicità sottentrare la vedi sem¬
pre nel muliebre vestito alla caricatura, ora la ricchezza alla
parsimonia, ora un gusto ad un altro far luogo, cosicchè ben
pazzia sarebbe il presumere di segnare tante gradazioni multi-
formi. E sebbene nei primi tempi della repubblica più alle
fogge orientali fossero inclinate le donne delle nostre lagune
che a quelle del continente, nondimeno anche queste ultime
non erano loro affatto straniere. Quindi troviamo bensi in antico
le donne aver avuto un berrettino bene adatto in capo e cinto
di un fregio d’oro; aver portate sottane lunghe, e lungo man¬
to sino aterra con alcun poco di strascico, e con due pelli di zi¬
bellini pendenti in sul dinanzi a guisa di bavero o di collare;
ma vediamo ancora altre donne aver avuto in testa un cer¬
chio d’oro in forma di corona, e sopra di esso aver legato
lungo manto ricamato a stelle d’ oro e largo cosi da produrre
un gonsio di bella vista, mentre sotto il manto era la veste
scollata, e listata in sul busto di ricchi fregi d’oro.
Come nel secolo XIV cominciarono gli uomini ad usare le
dogaline, ovvero le vesti a maniche larghe, per ispirito d’imi¬
tazione ebbero a portarle le donne eziandio, intanto che gran
balzo aveano in capo fatto a sila d’oro ed a modo di ghirlanda.