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Cancellier Grande.
Questo cancelliere, che come si è detto al T. II, p. 65, può
considerarsi il doge, ofvero il capo de’cittadini, a quella guisa
che il doge era il capo de’n obili, aveva distinzioni e privilegi
che molto l’assomigliavano al capo dello stato. Sotto la ducea
di Lorenzo Tiepolo, nel 1266, fu instituita questa carica, che
conferivasi ad uno del corpo dei segretari. Era fissata la sua
rendita a 2000 ducati, oltre gli emolumenti del sigillo assai
ragguardevoli. Il cancellier grande aveva ingresso in tutti i
consigli, e divenuto dalla sua instituzione, il capo di tutti i se¬
gretari ed il sottoscrittore di tutti gli atti pubblici, si firma¬
va: capo-notaio, cancelliere della corte ducale di Venezia. Ve¬
niva eletto dal Maggior Consiglio ed aveva precedenza sopra
tutti i senatori ed i magistrati, eccettuati i procuratori ed i
consiglieri. Nelle pubbliche comparse precedeva gli stessi fi¬
gliuoli e fratelli del doge. Come i procuratorí, vestiva sempre
o di paonazzo o di porpora colle maniche larghe alla ducale,
a differenza degli altri nobili e dei magistrati che, fuori del¬
l’esercizio delle funzioni loro, dovevano portare le maniche
strette. Portava il titolo di Eccellenza, era cavaliere nato, fa¬
ceva pubblico ingresso dopo la sua elezione alla maniera dei
procuratori , ed alla morte aveva i funerali siccome il doge,
e quindi orazione funebre. Annualmente veniva regalato di
quadri , candelotti, ec. a modo del doge dai corpi pubblici
della città, cioè dalle scuole grandi di Venezia, dalle corpo¬
razioni delle arti, ec. Il giorno poi di s. Rocco, nella visita che
il doge faceva a quella chiesa, veniva il cancellier grande pre¬
sentato, ugualmente che il doge, di un candelotto avente le di
lui armi gentilizie ornate di vari colori, e dal guardiano, al
paro del doge gli era mandato alla casa un candelotto, men¬
tre che ad ogni altro senatore era dato nel momento medesi¬
mo. Quando nel Maggior Consiglio si stridava la elezione
fatta del cancellier grande gli si dava il titolo di Domino,
dandosi quello di Domino Domino al doge, intanto che agli
stessi procuratori non era dato più di quello di messere. Nei
pubblici banchetti veniva il cancellier grande servito prima
dei consiglieri, ed avea potestà di creare notai.
Soggetta al cancellier grande era tutta la cancelleria ducale
e quindi i cosi detti cancellieri minori o segretari.