Omesso di dire sugli altri due altari seguenti: l'uno coll' im¬
magine di N. D. di straniero pennello e l’altro colla statua del¬
la Vergine di certo Andrea Aquila da Trento, la tavola del¬
l’ultimo altare, col martirio di s. Lorenzo, è ópera celebratissima
di Tiziano e nel 1797 venne trasportata a Parigi, mentre nel 1820
si è qui restituita. Non parliamo però nè sui caratteri, nè sulle
espressioni de’ manigoldi, nè sulla sapienza dei nudi, nè sul¬
lo scorcio animato del santo che quasi si volge ond’ essere in
opposta parte abbrustolito , nè sulla scena che fa campo al
quadro si bene ord inato che l’ampio spazio ne indovini per del¬
le faci che lo rischiarano. — Tiziano in tutto qui fu grande.
Tuttavolta badiamo all’ardire di Tiziano di far eseguire il marti¬
rio in ora notturna, acciocchè il lume delle brage trionfasse.
Pure conosceva Tiziano che un tal lume non avrebbe mai natu¬
ralmente fatti conoscere gli oggetti introdotti nel quadro. Po¬
se quindi qua e là delle faci, e se quel sommo maestro in ogni
altra occasione si acconciamente occultaya la cagione efficiente
della luce, perchè più spiccasse il punto importante, qui dovet¬
te svelarla dalla necessità dell’ argomento; ne l’ arte adoperò mai
mezzi più arditi a raggiungere il difficile scopo.
Da questa pala l’occhio è portato a vedere il monumento
che ricopre tutta la parete della maggior porta, e che venne
eretto ai tre procuratori della famiglia Da Lezze : Priamo, Gio¬
vanni e Andrea:
Il soffitto, diviso in due grandi comparti, mostra nell’ uno gli
angeli che appaiono ad Abramo, e nell’altro Elia rapito al cielo.
Grande effetto seppe dare ad entrambi il pittore Francesco Fon¬
tebasso.
Di faccia a questa chiesa v’ha la fabbrica delle conterie, a canto
alla quale c'è
Ospedaletto.
In questo spedale; già fondato, come si disse, dallo stesso Gran¬
soni che avea fondato ed il monastero e la chiesa de'Crociferi, ac¬
coglievansi primieramente uomini e donne infermi; col tempo si
restrinse alle femmine, e dopo la soppressione de'Crociferi fu as¬
segnato alle sole vedove de’soldati morti in pubblico servigio;
in seguito a favore si volse d’ogni classe di povere.
La chiesa di questo spedale ha opere belle e ben conservate del
Palma il quale rappresentò la istituzione dello Spedale e la crea¬
zione del doge Cicogna con altre divote pitture.
Dall’ un canto e dall’altro della chiesa de' Gesuiti sussistono
i locali che appartennero altra volte alle due confraternite dei
Sarti l’una, e de’ Bottai l’altra. — Se poi si traversi il cam¬
po, movendo per la fondamenta alla destra si avrà modo di