Full text: Volume (4)

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Nell’ovato in mezzo agl’intagli dorati del sossitto è dipinto 
con artifizio stupendo s. Rocco in piedi dinanzi all’Eterno. 
L’origine di quel dipinto merita di essere qui rammentata. Al¬ 
lorche nel 1560 concorsero i pittori più accreditati della città 
per dare il disegno di quest’ovato, Tintoretto seppe destramen¬ 
te rilevarne le misure. E mentre gli altri stavano preparando gli 
schizzi egli, eseguita l’ opera di nascosto, l’avea già collo¬ 
cata al suo sito coprendola con un cartone. Paolo Veronese, An¬ 
drea Schiavone, Giuseppe del Salviati e Federico Zuccaro suoi 
competitori, comunque per tale maniera venissero sopraffatti, 
al vedere quella pittura si diedero per vinti. Nondimeno gli 
sdegnati confratelli volevano che fosse levata; ma avendone il 
Tintoretto fatto un dono a s. Rocco non potè più quindi es¬ 
sere rifiutato ciò che offerivasi al Santo. — Nei vani all'intorno 
di quell’ovale sono rappresentate le sei scuole grandi. 
Nel prospetto del banco sotto al quadro della Crocifissione 
Francesco Tosolin da Bologna espresse nel 1780 a chiaro scu¬ 
ro in sul cuoio alcune azioni della vita di s. Rocco con tale 
bravura che sembrano di rilievo. Degni d’ammirazione sono 
pure gl’intagli delle spalliere di questo albergo, ed il magnifico 
pavimento, nel quale con vago disegno sono disposti marmi 
sceltissimi: costò esso alla scuola duc. 2193. 18. 
Vedesi nella stanza, chiamata la cancelleria, un Cristo estin¬ 
tó sullo stile di Tiziano, e presso ad esso un altro dipinto dal 
prete Genovese. Nel soffitto, ornato di stucchi, Giuseppe Angeli 
pinse s. Rocco portato in cielo, ed ai lati la Religione e la Pace. 
Ma preziose e di marmo rarissimo sono le colonne della porta 
che mette nel piccolo archivio, dove trovasi un antico quadro 
in musaico e sopra gli armadii laterali alcune piccole statue 
marmoree sullo stile di Tullio Lombardo. Finalmente nel Sa¬ 
crario che custodisce insigni reliquie, Domenico Tiepolo fi¬ 
gurò in due quadri Abramo visitato dagli Angeli ed Agar 
cui l’ angelo addita il ruscello. 
Compiuto l’esame di una scuola si celebre ricorderemo che 
la strada, detta del Castel forte, sulla quale riguarda la posteriore 
parte della scuola medesima venne, secondo alcuni, cosi deno¬ 
minata per un castello chiamato forte a cagione della sodezza 
sua, e secondo altri perchè essendo ivi una darsena s’è fabbri¬ 
cata in essa una nave chiamata la Rocca forte , come quella 
che sola fuggi nel conflitto avuto dai nostri in Acri contro i 
Genovesi. — Dato un tal cenno è d’uopo recarci ad osservare 
la vicina
	        
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