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del confratello Amelio Cortona nel 1555; ma degno di stargli
a fronte è l’altro quadro di Tintoretto colla visita di M. V. alla
cognata, perocchè somme vi sono in esso e l'espressione e la
veracità.
Ai fianchi dell’ampio e sfogato ramo di scala, che quindi si
trova tra le due branche menzionate, è espressa primieramente
alla destra, sopra vasta tela, da Antonio Zanchi la orribile pesti¬
lenza onde fu afflitta Venezia nel 1630. Supplice sta nell’ alto la
Vergine, e s. Rocco, sostenuto dagli angeli, discende a benedire i
sottoposti languenti infermi. Da ogni lato si veggono ammontic¬
chiati cadaveri, alcuni dei quali si trasportano al sepolcro ed altri
si gettano da un ponte nelle barche preparate per condurli al Li¬
do. Quest’opera, piena di espressione e di brio pittoresco, è la più
bella del Zanchi. Nel quadro opposto Pietro Negri espresse la
liberazione della città dalla peste. Venezia è in atto suppli¬
chevole; scende un raggio di luce a porre in fuga la peste, che
portando sul dorso la morte, uccide alcune persone nel suo pas¬
saggio. Di lontano si vede il doge che va col senato a visitare il
tempio della Salute e l’angelo che rimette nella guaina la spada
dinanzi Maria ed i ss. Rocco e Sebastiano. Girolamo Pellegri¬
ni romano dipinse in fine a fresco nella cupola di questa scala
la Carità che riceve la fiamma della Religione, ed alla quale
s. Rocco presenta la Confraternita.
Per un arco maestoso di candido marmo, adorno di vaghissimi
intagli e sostenuto da sei colonne spiccate, che poggiano sopra
due piedistalli ornati da basso-rilievi, si perviene nell’ampia sala
dicui non può lodarsi abbastanza la maestà e la bellezza. Il soffit-
to e le pareti sono tutte coperte dalle produzioni stupende del
Tintoretto. Volgendoci a destra vedesi quindi con grande im¬
maginazione espressa la resurrezione di Lazzaro, a cui segue la
prodigiosa moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Col disegno di Francesco Bernardina si eresse, nel 1588, lo
splendido vicino altare la cui tavola con s. Rocco è dello stesso
Tintoretto.— Girolamo Campagna vi fece le belle statue laterali
esprimenti il Precursore e s. Sebastiano. Quelle sulla marmo¬
rea balaustrata sono dello scultore medesimo, che, prevenuto
dalla morte, le lasciò incompiute. Nel recinto della balaustrata
Giovanni Marchiori, col disegno di Giorgio Fossati, rappresen¬
tô scolpite in legno le azioni più singolari di s. Rocco. Incomin¬
ciando alla sinistra dell’altare vedesi pertanto: 1. il santo rice¬
vere dal padre gli ultimi avvertimenti ; 2. distribuire il suc
patrimonio ai poveri; 3. servire in uno spedale; 4. confortare
alcuni afflitti per la morte di un loro congiunto; 5. risanare
un infermo in una capanna; 6. segnare in Roma la fronte del
Il Fiore di Venezia Vol. III.
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