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mensile dall'Autorità superiore stabilito, e colle sostanze de're¬
ligiosi suoi confratelli, il sodalizio di s. Rocco mantiene nella
propria chiesa il decoro delle sacre funzioni, provvede al sos¬
tentamento del proprio cappellano éd alla conservazione non
meno della chiesa che della scuola.
Facendoci ora ad esaminare l’insigne edifizio di questa scuo¬
la, che può annoverarsi tra i più cospicui edifizi di Venezia e
forse di Europa, vedremo primieramente il suo prospetto tutto
di pietra istriana di architettura composita. Lo adornano otto
spiccate colonne canalate; magnifica n’è la porta; bellissimi gli
ornamenti delle finestre; vago il cornicione, l’architrave ed il
fregio, e tutto in somma con mirabile simmetria è divisato. Pari¬
menti è magnifica la facciata posteriore, e comunque accagio¬
nàta venga di soverchi ornati ed intagli, tiene un non so che
di maestoso e di nobile che piace a ciascuno.
Nell’angolo presso la chiesą v’ha una porta, donde si passa in
un andito, sulla porta-opposta del quale sta il scerico gonfalone
colla sigura di s. Rocco; dono della confraternita di Bologna
dipinto dal Galanino sul disegno di Lodovico Caracci. Di qui
si entra nella gran sala terrena, divisa in tre navate da un dop¬
pio ordine di colonne in varia forma canalate, con bellissimi
capitelli e piedistalli ornati di fini marmi. Le pareti di questa
sala sono all’intorno abbellite dall’artificioso pennello di Jaco¬
po Tintoretto. Il primo quadro offre l’ Annunziazione di una
verità che illude; il secondo l’Adoràzione dei magi; il terzo la
fuga in Egitto; il quarto la strage degl’innocenti con tale ga¬
gliardia di pensieri, con tanta espressione nei sembianti e con
si bella varietà negli aggruppamenti da poter pascere ogni im¬
maginazione. Nell’ angolo evvi un paese colla Maddalena nel
deserto. Vuolsi opera di Girolamo Campagna il s. Rocco che
è sopra l’altare. S. Maria Egiziaca, finalmente, che legge nella
foresta, è nel primo quadro della successiva parete; la Circonci¬
sione del Signore è nel secondo, e nell’ultimo l’Assunzione.
Dalla detta sala terrena, per due disgiunte branche di scala
ornate nell’ingresso da marmoree colonne con piedistalli-bel¬
lissimi, si ascende ad un pianerottolo dove è fermata l’at-
tenzione dell’ osservatore dalle sculture dei pilastri delle fi¬
nestre e dall’ iscrizione situata tra le finestre stesse che ricorda
la pestilenza del 1576 per la quale fu desolata la città e perirono
circa 400 confratelli di questa scuola. La superiore iscrizione
fu posta nel 1782 al Pontefice Pio VI quando, reduce da Vien¬
na, visitò la scuola medesima. Lavoro di Tiziano, eseguito nella
migliore sue età e sublime sotto ogni aspetto, è la Vergine An¬
nunziata che sta nell’alto. Pervenne alla scuola per testamento