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Giambattista del Moro, monta al palco superiore. Dove sbocca questa
scala trovasi un salotto od anti-sala, destinatą altre volte alle lezioni
de’pubblici professori di filosofia e ’di lettere greche e latine e
divenuta Museo. dappoi che il patriarca di Aquileia Giovanni Gri¬
mani e Federigo.Contarini -facevano dono alla repubblica delle
antiche statue che abbiamo già vedute nella odierna pubblica. bi¬
blioteca. Ordinavasi quel salotto a forma di Museo da Vincenzo Sca¬
mozzi con la sopraintendenza del detto Contarini gentiluomo stu¬
dioso delle anticaglie. Nè meglio poteva a quell’ oggetto essere ri¬
dotto certamente, come bene ne ornarono il soffitto Cristoforo e
Stefano Rosa dipingendovi pregevoli prospettive, e Tiziano nella
vecchia sua età rappresentandovi nel mezzo la Sapienza coronata di
alloro.
Da quel salotto, per una porta sostenuta da grandi colonne di
verde antico, giungesi alla sala della Libreria propriamente 'det-
ta, occupante in lunghezza i sette ultimi archi verso il campanile
ed in larghezza i tre della fronte rivolta a quel lato. La vôlta di
questa sala è fatta a botte ripartita in 21 comparto, ciaschedun
dei quali comprende un quadro perfettamente circolare ; legando
pościa insieme graziosamente tutti i comparti alcuni gentili orna¬
menti del pennello di Semolei. Origine di grandi amarezze fu
quella vôlta per Sansovino dappoichè, caduta quando era pres¬
so al termine, fu egli incolpato d’incuria e quindi imprigionato,
privato dell’ impiego e multato in 1000 ducati. Avendo nondimeno
potuto dimostrare essere ’occorso l’accidente per imprevedibili cir
costanze fu rimesso nell’ officio ed alla direzione della fabbrica.
Rinnovata quella vôlta , venne eccitata una gara. nei pennelli
più distinti onde dipingere i quadri compresi nei detti 21 com¬
parti. E certo che tutti que’ pittóri superarono se stessi in tali
opere, che ora a parte a parte noi andremo esaminando. Comincian¬
do dalla porta, vedremo primieramante nel primo ordine: 1.” la Vi¬
gilia, il Digiuno e la Pace compagni della virtù ; 2.° le Cure e gli
Studii necessari a conseguirla ; 3.° la Gloria e la Felicit à che ne
sono i premi, opere tutte e tre di Giulio Licinio. Nel secon¬
do ordine vedremo di Giuseppe Salviati: 1.° la Virtù sprezza-
trice della Fortuna per volgersi alle virtù cardinali ed altre com¬
pagne ; 2.° l’ Arte che fa mostra d’ ingegno e di diligenza con Mer¬
curio e Plutone ; 3.° la Milizia , con le figure simboliche della
guerra. Nel terzo ordine Battista Franco dipinse: 1.° l' Agri¬
coltura con Pomona, Cerere, e Vertunno; 2. la Caccia dove è
Diana con Atteone ; 3.° i Frutti della fatica e dell’ esercizio. Nel
quarto ordine Giovanni de Mio espresse: 1.° la Natura che produ¬
ce le cose innanzi a Giove con Pallade consigliera dell’ ordine ;
2.° la Religione che mostra a’ falsi dei quanto operi colle Virtù
Teologali ; mentre nel 3.° Bernardo Strozzi detto il prete Geno-
vese, dipinse la Scultura co’suoi attributi. Nel quinto ordine Giam¬