Full text: Volume (1)

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muni a vento. Finchè quello scolo compivasi, costantemente rimanea 
asciutto il territorio ed assai riusciva ubertoso ; ma quando il massi¬ 
mo esterno pelo dell’ acqua del Brenta si sollevò cosi da superare il 
livello dell’interno canale dei Cuori, allora le acque per la legge 
idrostatica dell' equilibrio qua e colà ristagnar dovettero, e quindi im¬ 
putridi quel vasto suolo ed inetto si rese alla coltivazione. 
Ad asciugarlo per via di scolo immaginò il sig. Barone di richia¬ 
mare le acque del territorio, mediante dei canali secondari fluenti 
nel principale dei Cuori, in un' apposità gran vasca arginata lateral¬ 
mente e difesa da un Fabbricato di muro alto e robusto dalla parte 
che riguarda il Brenta. Le acque cosi raccolte, vengono assorbite da 
opportune trombe idrauliche, i stantuffi delle quali s’innalzano e si 
abbassano alternativamente dai bilanceri posti in movimento da si¬ 
stemi di macchine a vapore. Ma come recate sieno dall' assorbimento 
ad un occorrente altezza, sgorgano le acque al di là del Fabbricato in 
un canale distinto, rinserrato ai fianchi, solcante il grand' argine che 
difende il territorio e perciò comunicante col Brenta. 
Ecco il sagace metodo generale tenuto dal sig. Barone in questo 
tentativo di proscingamento, che ove sia coronato dall’ esito felice 
darà impulso ad un applicazione egualmente utile per tutte le basse 
campagne, non solo dei mentovati litorali di Brondolo e di Fossone 
ma di quanti altri lidi sieno condannati a si vile condizione. — Pos¬ 
sano i proprietari trar lume ed incentivo da cosiffatti mezzi della 
scienza pel miglioramento dell’ agricoltura, sola via ché meni i popoli 
alla prosperità verace. 
Isole comprese nella laguna di Venezia. 
Uno sciame d'isole, a buon dritto chiamate le Cicladi Veneziane, 
popolava un tempo la parte superiore (1) della nostra laguna che ora 
si giacciono quasi tutte diserte e dimenticate. Piene di fabbriche, di 
popolo, di chiese formavano allora la parte più nobile della secon¬ 
da Venezia. Noi dovendo descriverle comincieremo da quelle non molto 
lontane da Eraclea ed Equilio ridotte adesso a salse barene ed a basse 
velme palustri. 
Prime che ci vengono incontrate, nelle cosi dette acque Cavalline 
sono Castrasia e Marcelliana. Nella prima pretendesi che solitari gior¬ 
ni menasse s. Liberale con alcuni monaci, de' quali. c’è ignoto l’ insti¬ 
(1) Noi diamo il nome di Laguna superiore a quella parte che tiene all'ovest 
ed al nord il margine del continente dove corre il Sile e la Piave, ed al sud i lidi 
che terminano al porto di Lido. Undici o dodici miglia ha essa dal nord al sud, 
e cinque o sei dall’ est all’ ovest. Qua e là larghi fondi si trovano che per la loro 
ampiezza coi nomi di altrettante lagune sono chiamali: laguna, cioè , di Gie¬
	        
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