Full text: Volume (2)

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Monastero,e-alla chiesa soppressi di s, Maria delle Vergini. 
Intimorito papa Onorio III delle perturbazioni suscitate in Lom¬ 
bardia dall’ imperatore Federico II a danno del Cristianesimo inviò 
un legato a Venezia onde eccitare la repubblica ad associarsi a lui 
per la difesà della Religione e della giustizia. Scelto a tal fine Ugo¬ 
lino vescovo’di Ostia, creato poscia pontęfice col nome di Grego¬ 
rio IX, questi (an. 1226), commosso all' udire essere in que' mo¬ 
menti estato 'distrutto nella città santa per mano de'Saraceni il tem¬ 
pio«dédicato alla Vergine persuase al doge Pietro Ziani di risar¬ 
cire quel culto coll’ erigere una chiesa che intitolar si dovesse s. Ma¬ 
ria nuova di Gerusalemme. Accolse il pio doge il suggerimento, ed 
a proprie spese in questo sito, ove stava una chiesetta intitolata ai 
ss. martiri Giovanñi e Paolo, non solo fece innalzare un tempio in 
onore della Vergine, ma un monastero eziandio in cui molte zi¬ 
telle nobili fecero i loro voti e presero il velo. 
A similitudine della chiesa chiamavasi il monastero delle Vergini 
che in tutto seguiva gli „usi di quello di Gerusalemme. Quindi 
l’abito delle monache era bianco, la regola loro era quella di 
s. Agostino, e perchè nelle costituzioni avessero chi le dirigesse, 
accanto al monastero si stabilirono alcúni religiosi della congre¬ 
gazione di s. Marco di Mantova, che però dopo la metà del secolo 
XIII-furono rimossi a cagione della mala loro direzione. 
La pietà del doge Ziani, com’ebbe instituito tale monastero, gli 
assegnava una dote ancora sui propri fondi a condizione che fos¬ 
se sempre di juspatronato dei dogi. Il perchè nella elezione delle 
nnove Abbadesse fu decretato che il doge si recherebbe al mo¬ 
nastero per dar loro seçondo l’uso di que’tempi la investitura; ce¬ 
rimonia che consisteva nel porre in dito della candidata l’anello 
d’oro il quale dovea portare finchè viveva. 
Ai doni del doge s accoppiavano a favore del monastero le 
largizioni de’ Pontefici. Principiò quello stesso Ugolino ’che al 
doge ne avea suggerita l’instituzione non appena ascese al soglio 
pontificio, si coll’esborsare una somma per l’ acquisto di 13 pos¬ 
sessioni nel Padovano e si coll’ esentarlo dalle decime: esenzio¬ 
ni che pur confermavano i papi successori. Ma l’ incendio che 
nel- 1365 inceneri la maggior parte del monastero diede campo 
a molte indulgenze accordate daí pontefici a pro de’ fedeli per 
accelerare la riedificazione delle fabbriche. Tra siffatte indulgen¬ 
ze vuol essere notata quella di s. Maria della Porziuncula a cui Bo¬ 
nifacio IX (an. 1398) rese partecipi coloro che visitassero nel 1. 
e 2 di maggio. la chiesa delle Vergini. Da essa ebbe origine in 
seguito la pómposa visita annuale fatta dal doge a questa chiesa che 
tra poco descriveremo. 
Frattanto, sebbene per tali mezzi fossero compiuti i ruinati edifizi 
altro incendio (an. 1487) venne di bel nuovo a distruggerli. Allora
	        
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