Full text: Volume (2)

182 
chiata ai pubblici giardini costrutti sulle rovine delle chiese già ram¬ 
mentate.—Posti sopra la punta orientale della città, e circondati da 
tre lati dalla laguna, ssembrano sorgere dal mare pei offrire da qua¬ 
lunque parte una mágnifica prospettiva. All'occidente un singolare 
bacino, a cui i bellissimi colli Eugarfei fanno corona, ripieno di ba¬ 
stimenti e cinto dalle „grandi fabbriche della città, dalle isole di s. 
Giorgio e della Giudecca, presenta l’immagine di vastissimo anfitea¬ 
trointanto che le molte barche che a remo ed a vela lo trascor¬ 
rono animand interamente questo quadro. Alla parte d’ostro l’oriz¬ 
zonte è chiuso daí litorali di Malamocco e di Pellestrina, e verso greco 
le isole di s. Elena, delle Vignole ed il castello di s. Aodrea fanno di 
sè superba mostra, e più da lunge ecco il porto del Lido, eccó, il mare 
ed i pavigli. Quale scena è mai cotesta, superiore ad ogni descrizione 
e tale da rendere i giardini di una città nata sull'onde forse supe¬ 
riori a quelli delle più rinomate tittà terrestri! 
Perche non fosse affatto spenta la memoria dalle cose perdute 
per la costruzione dei giardini si mise’ nel punto -dell’ approdo 
dei giardini medesimé"dalla parte del rivo l'arco della cappella 
Lando esistente nella chiesa di s. Antonio, non chè il capitello di 
una colonna che risale all’ epoca della fondazione della men¬ 
zionata chiesa di s. Antonio, leggendosi in una della facce di esso in 
carattere. gotico: Frater Gotus primus prior; con sottoposto stem¬ 
ma, che è uno scudo «con cinque palle ritondate poste in cinta, ed 
in mezzo la lettera greca T insegna dell’ordine di s. Antonio. E 
collocato quel capitello verso la chiesa, di’s. Giuseppè a cui ora 
ci recheremo. 
Chiesa e monastero di s. Giuseppe. 
Per soddisfare al desiderio del popolo di avere una chiesa de¬ 
dicata a s. Gjuseppe ne permise il senato l’ erezione (an. 1512) e 
sui beni del fisco ne assegnò ezíandio 4oo ducati di- rendita. Più 
ancora si fece. Dal monastero delle agostiniane di s. Giuseppe di 
Verona si estrassero nel medesimo anno alcune monache perchè 
fondassero accanto alla detta chiesa un monastero del medesimo 
ordine. E sebbene ciò tosto siasi per esse nel miglior modo com¬ 
piuto , nondimeno assai lentamente procedevanó le fabbriche pei 
gravi dispendi delle guerre a cui era costretta allora la Repub¬ 
blica. Quindi una confraternita di cittadini e di mercatanti nel 1530 
s’institui in questa chiesa-col fine di raccogliere elemosine ed ac¬ 
celerare il termine degli edifici che nel 1643 erano per tale ma¬ 
niera anche consacrati. 
Ma come sempre ristrette riuscivano le rendite all' alimento del¬ 
le numerose suore quivi raccolte, il papa Clemente VII assegnò ad 
esse quelle della chiesa parrocchiale di s. Giuliana di Villa
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.

powered by Goobi viewer