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Turchi a Negroponte (an. ,1470) ed il secondo perchè nel
1499, mentre le armate veneziana e turchesca s' érano. fiera¬
mente azzuffatę alla Sapienża, rimase in mezzo all'onde abbrucia¬
to e sommerso con la maggior nave de' Turchi. La cappella
dei Lando ove fu sepolto il doge Pietro Lando (1) e quel¬
la dei Grimani che avea le spoglie del doge Antonio Grima¬
ni (2) erano tra le più distinte ; ma il nome di Vittore Pisani del
quale abbiamo parlato al T. I,-p. 69 , rendeva la cappella della
famiglia Pisani sovra tutte le altre venerata.
Tante memorie, parte salvate, parte disperse collo smantella¬
mento di questa chiesa e di questo conyento è giusto che qui tro¬
vino almeno una lieve ricordanza (3).
Dalla chiesa di s. Antonio, se altra volta avessimo fatto il giro
pel cosi detto Campo di s: Antonios, saremmo pervénuti a s. Giusep¬
pe. Pria però di parlare di questà chiesa ancora esistente diamo un’oc-
(1) Pietro Landonacque nel 1462. Passata la traftadelle cariche eivili proprie
dei nobili sostenne anehe alcune legazioni. Nel 1528, affidalogli il supremo co¬
mando del mare, acquel6prima le sollevazioni della Canes,intervenne all’impresa
di Puglia e di Napoli a benefizio de’collegati Francesi e riacquislò al dominio ve¬
neto Trani, Mula, Polignano, Monopoli, Otranto, Brindisi ed altri luoghi. Resti¬
tuitosi in patria fu fatto procuratóre ed in fine eletto al sóglio ducale nel 1539.
Ciò che di imporlante accadde solto il suo principalo si fu la pace a caro prez¬
zo conchlusa nel 1540 tra la Repubblica e la Porla per la quale cedeltero i noslri
Napoli di Romania e Malvasia, piazze principali della Morea. Il doge mori nel
1545 assaj riputato per la bella sua presenza, per le maniere, pei costumi uma¬
nissimi, per l’ingegno e« per la somma fermezza dell’ammo. Si narra che
mentre era podestà a Padova fece lagliare il capo ad un suo figliuolo naturale
per avěr baciala una giovane sulla pubblica strada.
(2) Antonio Grimani nacque nel 1435. Datosi giovanelto al traffico scorse
tulti i mercati della Soria , dell’ Egitto e dell'Africa, e lornato ricchissimo in
palria, coperse i magistrati, o fu fallo procuralore e capitano generale del
mare. Nel 1495 con grossa armata passó in Puglia,e prese niolte terre già oc¬
cupate dai Francesi e sforzò Monopoli, Pólignano , Mola , Brindisi Otranto.
Ma nel 1499, dajogli di nuovo il comando del mare contra i Turchi ebbe a
bella posta contraria fortuna perocchè potendo dar aiuto ai due capitani An¬
drea Loredano ed Alhano Armerio, locco d’invidia per Loredano, abbando¬
nollo nel calor della mischia e cosi perdetle l’opporluno momento di ridur¬
re il Peloponneso e la Grecia alla Repubblica. Tornato quindi in patria su im¬
prigionalo, processalo e mandalo in esilio. Fuggilo dall' esilio ricoverossi in
Roma appo il cardinale Domenico Grimani suo figliuolo e vi stelle fino al
1509. Molto ivi essendosi adoperalo in favore della Repubblica per isventare
la lega di Cambray, su richiamato solennemenle in palria, rimesso nella carica
procuratoria, incaricalo di alcune legazioni e finalmente nel 1521 eletto prin¬
cipe di Venezia. Durante il suo ducalo nón avvenne di nolabile se non se
Ja difesa di Milano fatta dalle armi venete collegale colle Francesi contra Car¬
lo V, e la lega de’ nostri collo stesso Carlo V. Mori nel 1523 compianlo pel
grande suo amor per la patria e per le immense sue viste poliliche.
(3) Chi ne volesse una più esatla notizia legga le iscrizioni raccolle dal ce¬
lebre signor Emmanuele Cicogna.