Full text: Volume (2)

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cata, a s. Antonio abate. Altri però di molto protraggono siffat¬ 
ta edificazione dicendo essersi dato dal maggior consiglio un tratto 
di quella palude formante: il gran campo anzidetto, a certi Marco 
Catapan e Cristoforo Istrigo acciocchè la rendessero abitabile 
(an..1334). Ciò fatto si eresse dall'Istrigo altresi una casa di le¬ 
gno che diede in dono a frate, Ghiotto degli Abbati fiorentino, 
priore della congregazione de canopici regolari di Vienna in Fran¬ 
cia, onde fondasse un monastero èd una chiesa sotto l’ invocazio¬ 
ne di ś. Antonio abate.„Niccolò Lion, procuratore di -san Marco, 
quegli che scopri la congiura ordita da Marinó Faliex, unitamen¬ 
te alle famiglie Pisani e Grimani, si allora che nel sussegaente se¬ 
colo XV, assai di soccorsi somministrarono per l'incremento del 
le fabbriche. 
Era usanza di quei canonici regolari di s. Antonio di la¬ 
sciar vagare per la città, sotto pretesto di riverenza al san¬ 
to lord protettore , alcuni porei che divenivano un particolar 
provento del Priore. Però come di deturpamento alla città 
ed un’ origine di frequenti disgrazie erano essi, levò il maggior 
consiglio (an. 1409 ) si stolta costumanza. Tuttavia, era quella 
l’epoca in cui, o fosse tenuità di rendita o rilassatezza di di¬ 
sciplina, i canonici di s. Antonio abate aveano abbandonato il 
soggiorno loro. Quindi il senato , affine di alleggerire anche il 
numero de’ canonici regofari- di s. Salvatore di questa città, assegnò 
loro il cenobio di s. Antonio, ed essi vi stettero sino agli ultimi 
tempi dello scorso secolo XVIII, in cui divenuto il luogo di pubbli¬ 
co juspatronato, la chiesa venne officiata da un cappellano ed il con¬ 
vento si sece servire ad uso de’ soldati feriti finche nel 1806 fu con¬ 
segnato alle truppe della regia marina. Nel 1807 e chiesa e con¬ 
vento con tutti-i vicini fabbricati erano stati distrutti onde com¬ 
prenderne il terreno negli attuali giardini pubblici. 
La chiesa di s. Antonio per le cure de’ canonici rególari di s.- 
Salvatore, s’ era abbellita di molte- cappelle al destro lato e di 
sontuosi altari al lato sinistro. Nelle cappelle stavano i monu¬ 
menti di quelle patrizie, famiglie che aveano contribuito all’ ere¬ 
zione degh altari rispettivi. V’ era quindi primieramente la cap¬ 
pella ove stava sépolto Nicolò Cappello che difese Cipro con¬ 
tro quel Bajazette che se ne volea impadrónire (an.1488) e che nel 
1494 ricevette obbedienza dalle isole di Nasso, Paro ed altrè dell'Arci- 
pelago. Succedeva la cappella dei Pasqualigo avente onorate me¬ 
morie di Pietro Pasqualigo celebre politico, ed ambasciatore stima¬ 
to da Francesco Ire di Francia. La cappella. degli Ottobon an¬ 
dava celebre poscią per la pala dei dieci mila martiri croci¬ 
fissi, dipinta da Vittore Carpaccio e che oggidi s’ ammira in 
questa Accademia di Belle Arti; ma un’ iscrizione c’ éra in essa 
altresi alla memoria di Ottobon il padre ed Antonio il figlio ; 
il primô celebre per aver gloriosamente combattuto contro i
	        
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