Full text: Siti pittoreschi e prospettivi delle lagune venete

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guace vanta Murano anche a’ di nostri, e potremmo ranno¬ 
darne la derivazione non interrotta con quelli del miglior 
tempo già ricordato. 
Più ancora che dalle lettere trasse quest’isola rinomanza 
dalla pittura. Andrea e Quirico, che nel secolo decimoquinto 
ne tracciarono i primi vestigii, e a cui tennero dietro i Viva- 
rini usciti dalla scuola di Andrea, possono aversi come avo¬ 
li del Tiziano. E conceduto all’ammirazione, arrestandosi 
a’quadri di quest’ ultimo e di quelli che con lui gareggiarono, 
dimenticare l’opere de’ rozzi maestri; ma sarebbe ingiustizia 
il far tacere la gratitudinc. Nè si vuol credere che, dati i pri¬ 
mi vagiti, si spegnesse indi per sempre in Murano l’amore 
dell’arte : scolare non indegno del Tiziano ricordano le sto¬ 
rie un Natalino; del Tintoretto Leonardo Corona; e oltre al 
parlare di Giovanni Segala per via generale, lodano in lui gli 
scrittori intelligenti in ispezieltà le forti ombre. 
Ma ciò che principalmente contribui alla fama di Mu¬ 
rano furono le officine vetrarie. Non è qui luogo a cercare 
quanto gli antichi conoscessero di quest’ arte, e quanta cre- 
denza sia da prestare al racconto di Plinio, che la farebbe 
siglia del caso, favorevole ai navigatori Fenicii alle soci del 
Belo; ciò che importa alla nostra descrizione si è, che certa¬ 
mente fu dai Veneziani trasferita dall’ Oriente nelle proprie 
contrade, e che nell’isola di cui parliamo ricevette quell’a¬ 
vanzamento e quel lustro a cui si vide condotta. Molte delle 
finezze alle quali fu quivi portata sono ora per noi materia 
di semplice desiderio; ma non manca a’ di nostri chi studiasi 
con ogni ingegno di farla prosperare e ricondurre, se fosse
	        
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