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l’enorme Colosso, la Diga, il quale, impugnato il tridente, comanda ai
flutti di regolare e dirigere le impetuose loro correnti in maniera
onde rendere sicuro e agevole ai naviganti l’accesso al Porto di
Malamocco; Governo, sotto li cui auspicj, l’ondeggiante laguna chi¬
nandosi all’ardente impero de’vaporosi vaggoni velocemente ruotanti
sopra il suo dorso, apre ai medesimi solidissima via con un Ponte uni¬
co al mondo, quanto unica è la stessa Venezia, destinato a sfidare gli
insulti degli elementi. Moli ambedue gigantesche, alle quali l'Augu¬
sta Mano che regola i nostri destini degnò porre la prima pie¬
tra (1), segnando nella presente età un’ Era novella che ricorda quelle
dei tempi eroici, e aumenta la serie delle maraviglie lascialeci dagli
antichi.
Il Governo che cosi pensa, cosi delibera, cosi opera, guaren¬
tisce alla future generazioni la florida conservazione delle Vene¬
ziane preziose cospicuità, che servono di testo, di quadro, e di
scuola, e portauo indelebilmente a chiare note scolpita la parte più
utile, piů nobile e più brillante dell’umana vita, vo’ dire gli studj,
i sentimenti, la gloria della nazione. Gli uomini passano, le azioni
rimangono, e attraversano i secoli.
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(1) Nota — S. M. l’ Imperatore e Re Ferdinando I, pose la prima
pietra della Diga di Malamocco nel giorno 13 ottobre 1838; S. A. I. il Se¬
renissimo Arciduca Ranieri pose la prima pietra del Ponte della Laguna
nel 25 aprile 1841.
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