Full text: Quadri, Antonio: Descrizione topografica di Venezia e delle adjacenti lagune

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fraternita, la obbligarono-a cercar nuova sede, e quindi eresse, con 
disegno di M. Bortolammeo Buono, una Chiesa presso il Convento 
de’ Frari, nella quale fu trasportato, nel 1490, il Corpo del Santo 
suo Protettore; Chiesa dáppoi consecrata nel giorno 1 gennaio 1508 
da Alerio vescovo di Chisamo. 
Il sacro edificio, costrutto con troppa celerità, cominciò sul 
principio del secolo XVIII a minacciare caduta, per cui nel 1725 fu 
d’uopo riedificarlo quasi del tutto, per opera di Giovanni Scalfa¬ 
rotto, che seppe conservare la Cappella maggiore e le due laterali 
di originaria costruzione di M. Buonó, e seguire l’ euritmia dallo 
stesso tracciata. Il marmoreo Prospetto è opera di Bernardo Ma¬ 
caruzzi. 
La Confraternita che ne’ primi anni avea continuato a riunirsi 
nel solito locale presso S. Silvestro, desiderosa d’avvicinarsi alla sua 
Chiesa, ottenne, nel 1516, dal Capitolo della Parrocchia di S. Pan¬ 
taleone un fondo alla Chiesa stessa propinquo, sul quale eresse il 
maestoso Edificio che tuttora si ammira, volgarmente chiamato 
IV. = SCUOLA DI S. RocCo. 
Forma questa un gran dado che sembra getto di bronzo : il 
principale Prospetto, che sorge sul campo, in due ordini corintj 
diviso, è riccamente intarsiato di preziosi marmi. L’interno è rico¬ 
perto di scelte pitture, quasi tutte di J. Tintoretto ; e la Scalea che 
mette al secondo piano, troverebbe difficilmente l’eguale nelle resi¬ 
denze dei Monarchi d’ Europa: a tutto questo si aggiunsero finissi¬ 
me sculture in marmo ed in legno, e molte altre venuste decora- 
zioni. 
Bortolammeo Buono, Sebastiano Serlio, Sante Lombardo, 
Antonio Scarpagnino e J. Sansovino, architetti di alta rinomanza, 
svilupparono la loro maestria in questo sontuoso Edificio, condotto 
a compimento nel 1549 col dispendio di 47 mila ducati d’oro, cor¬ 
rispondenti a 658,000 lire austriache, somma ragguardevolissima in 
quella età. 
Abbiamo infatti il confronto delle spese sostenute dalla magni¬ 
fica città di Vicenza intorno all’ epoca stessa, per la riedificazione 
di quella famosa Basilica detta Palazzo della Ragione. Adottò quel 
Generale Consiglio, nel 1537, d’impiegare per quei lavori, oltre i 
già assegnati ducati 249, altri 150 ducati d’oro ogni anno, somma
	        
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