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Tavola d’ argento dorato l’ Altar maggiore, sul quale tuttor la si
ammira, qual monumento della condizione delle arti di quel¬
la età.
Gravi e frequenti controversie agitarono la Parrocchia di
questa Chiesa ; dovettero più volte i Pontefici usare dei loro po¬
teri onde acquietarle.
La Chiesa intanto, cadente per vetustà, venne riedificata in¬
torno al 1534 = Giorgio Spavento ne diede il modello. Tullio
Lombardo lo riformò, e anche J. Sansovino ebbe parte in quella
ricostruzione.
L’Edificio scarseggiando di luce nell'alto, Scamozzi vi po¬
se rimedio con alcune lanterne aperte nelle sue cupole.
Ricco altare s’ innalzò a S. Teodoro, ove, in nobile urna, fu
riposta quella sacra reliquia nel 13 dicembre 1618, con inter¬
vento del Doge e del Senato.
La Facciata, d'ordine Corintio, mal corrisponde alla inter¬
na eleganza ; è opera del Longhena, o forse del Sardi, nel 1663.
Sino dal 1635, il Priore del Cenobio aveva ottenuto il tito¬
lo di Abate ; copriva quell’ ufficio Gioan Alberto de’ Grandis,
quando la nuova chiesa fu consecrata nel 30 marzo 1739 dal
Patriarca di Venezia Francesco Antonio Correr.
Ammirabile è questo Tempio per la maestà dell’ interna
struttura, per la ricchezza de’marmi, e per la preziosità de' di¬
pinti e delle sculture.
Fra gli eleganti Mausolei che vi si trovano eretti, si anno¬
verano quelli della Regina di Cipro Catterina Cornaro, e di tre
Cardinali di quella illustre prosapia, Marco, Francesco, ed An¬
drea.
PARROCCHIA.
La sua istituzione rimonta all' origine della Chiesa, quindi
figura fra le più antiche Parrocchie della Città.
Nel secolo XII., Bonfiglio Zusto, che ne sosteneva la cura