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nicchie entro alle quali stanno otto statue allegori¬
che rappresentanti le otto città delle principali pro¬
vince che costituiscono l’Italia, e sono Roma, Fi¬
renze, Napoli, Torino, Milano, Venezia, Perugia
e Bologna.
Nel fregio che orna la parte superiore della
base si vedono quarantotto stemmi dei principali
municipi italiani.
Sulla base s’innalza il Forziere con piede si¬
milmente ottagono, quattro facce del quale sono
.
Forziere in avorio ed ebano per la corona nazionale
dei Re d’Italia.
(Disegno del Sig. Rinaldo Barbetti.)
occupate da chimere, e le altre quattro da statuette
simboliche rappresentanti : la Guerra, la Costitu¬
zione, la Libertà, e la Pace.
Sorge sul piede il bacino circolare, destinato
a conservare la Corona, diviso anch’ esso in otto
parti da pilastrini ornati da Genietti, che sorreg¬
gono delle targhe ove è scritto il nome dei prin¬
cipali Propugnatori ed Eroi della indipendenza
italiana. Le otto facce principali contengono in
basso rilievo le principali geste per la unificazione
d’Italia. Il coperchio poi del bacino è formato di
ornati a traforo donde scorgesi internamente la
Corona. Finalmente tutto il Forziere è sormontato
dalla statua equestre di S. M. VITTORIO EMANUELE II,
il primo Re della Italia unita, eletto per consenti¬
mento della intiera nazione, e vestito con corona
e paludamento reale.
Ora sarebbe bello che come la prima Esposi¬
zione Italiana vedrà il disegno di questo Forziere
destinato a racchiudere la Corona dei Re d’Italia,
vedesse egualmente molti disegni, a colori, della
stessa Corona, che i più valenti artisti dovrebbero
mandare a gara per essere giudicata l’ opera loro
veramente italiana dalla intiera Italia in questa
prima e generale Esposizione, in cui la scelta del di¬
segno verrebbe fatta in certo modo dai contribuenti
medesimi alle spese della stessa Corona. La quale è
a ricordare agli artisti che si vuole di stile pura¬
L’ESPOSIZIONE ITALIANA DEL 1861.
mente italíano, o tu voglia etrusco, o del quattro¬
cento, la più bella epoca del rinascimento delle
nostre arti. Pensi ognuno qual gloria verrebbe a
quell’artista di cui il disegno fosse eseguito per
questa Corona. Firenze intanto ne dava il Forziere
che vogliamo credere, ove la esecuzione corrisponda
al disegno, e al nome che già in quest’ arte si sono
acquistati i signori Barbetti, verrà dalla Commis
sione promotricé acquistato, e ófferto al Re in uno
alla Corona per essere depositata nel Campidoglio.
B'ALORE GUIE BECA DE MONDO
STATUA
DI BERNARDO CASONI.
In quante fogge non hanno mai ritratto l’Amore
gli artisti, o tu voglia scultori, o dipintori di ogni
età? Ricordo di Amorini, appena nati , avere veduto
un nido, e una mercantessa di loro che li vende,
come l’ Amore fosse una mercatanzia da vendere e
da comprare. Ma l’Amore che si compra e si vende
è un turpe Amore. Ho visto Amori in abito da cac¬
L’Amore che lega il mondo.
ciatore o da pastore, perchè anche sotto i più rozzi
panni alberga Amore ; e Amori infiniti coll’ arco e
la faretra, o in atto di trarre questa, o di arruo¬
tarla, o di celarla per ferire poi all’impensata, e
Amore in abito di Ercole a significare che non vi
è forza che possa resistergli ; e Amore che tiene
l’anima simboleggiata in una farfalla, tra le due
mani per riscaldarla; e Amore spietato che la stessa
anima va punzecchiando e tormentando con uno
spillo; e Amore che con un tridente in mano dà
sul fianco a un Dellino su cui si posa, volendo
dire che anche gli abitatori del mare, come quelli
dell’ aria e della terra vanno tutti soggetti alla sua
possanza. I Greci soprattutti furono meravigliosi
nell’ inventare sotto mille e vaghissime forme que¬
sto Amore, di cui fecero un Dio, ma niuno che io mi
sappia, nè fra gli antichi nè fra i moderni artisti,
immaginò Amore che seduto in aspetto di domina¬
tore e di padrone sul globo, questo lega tutto all’in¬
torno con una catena. Un cosi nuovo e gentile pen¬
siero ebbe e ritrasse vagamente in questa statua lo
scultore da Carrara, fatto fiorentino per lunga di¬
mora in questa città, e già intrinseco dell’ illustre
Pampaloni, di cui condusse le opere che quel
grande morendo lasciò a mezzo. Il Casoni quanto
modesto altrettanto valente nell’ arte sua come, fra
gli altri lavori, lo testimonia senza dubbió questo
dell’ Amore che lega il mondo, intese a significare
che l’Amore veramente stringe, o dovrebbe strin¬
gere tutto l’universo. Ed allora sarebbe il mondo
felice quando fosse stretto insieme dall’ Amore. Ma
non è tutto stretto fin qui ; ed ecco che lo stesso
Amore sedendo signore del mondo, con le ali
spiegate, tiene l’ estremità della catena per. anno¬
darla perchè sebbene la stessa catena circondi già
tutto il globo non è per questo annodata ancora. E
quando sarà cesseranno allora gli odii e le guerre
fra gli uomini, se pure giungeranno mai a vivere
uniti tra i vincoli dell’Amore siccome in questa
stupenda statua simboleggiava il valente artista.
ORESTE RAGGI.
NOTIZIE SULLA ESPOSIZIONE.
Firenze, 19 Agosto 1861.
Il Ministro delle Finanze, Conte Pie¬
tro Bastogi, si recava oggi a visitare i la¬
vori del Palazzo della Esposizione. Rice-
vuto sul posto dal Segretario Generale della
Commissione Reale, si compiaceva di ester¬
narli la sua piena soddisfazione per l’ala¬
crità con la quale i lavori stessi sono stati
condotti presso che a termine in si breve
tempo, mentré riceveva dal medesimo la
conferma che la Esposizione sarà irrevoca¬
bilmente inaugurata il 15 Settembre.
Monitore Tosc.
Firenze, 20 Agosto 1861.
Il Palazzo dell' Esposizione è stato vi-
sitato questa mattina dal Commendatore
Ubaldino Peruzzi, Ministro dei Lavori pub-
blici, il quale esperto com è nell'arte delle
costruzioni, rimase meravigliato della gran¬
diosità dei lavori condotti a si buon punto
in soli cinquanta giorni e si mostrò piena¬
mente appagato del modo ingegnoso col
quale l’ antica Stazione della Strada Ferrata
è stata trasformata in Tempio delle Arti e
Industrie Nazionali.
(Monitore Tosc.)
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—
FIRENZE, TIPOGRAFIA LE MONNIEK.