Full text: Rondoni, Ferdinando: Guida del R. Museo Fiorentino di S. Marco

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coro sono due grandi storie rappresentanti l’Adorazione 
de'Magi, e le Nozze di Cana in Galilea, dipinte a olio sul 
muro nel 1712 da Ignazio Parocel francese. — La tela 
oblunga nella terza parete, che ha per soggetto la prima 
Comunione degli Apostoli, è di mano ignota del se¬ 
colo XVII. — Le statue di legno dorato giacenti sul fron¬ 
tespizione dell’organo, sono la Fede, e la Speranza con 
in mezzo lo Spirito Santo: intagliate nei primi del passato 
secolo da Alessandro Patriarchi.* Dello stesso intaglia¬ 
tore sono i due Angeli ritti in piedi con le insegne Do¬ 
menicane nell’atto di suonar la tromba che vedonsi ai lati 
dell’Organo stesso. 
La cupola con la Trinità, molti Santi ed Angeli in 
gloria, i suoi peducci con gli Evangelisti, la tela del¬ 
1 organo mentovato con la Vergine ed il bambino Gesù 
in gloria contornati da S. Cosimo, S. Damiano, S. Cecilia 
e vari Angeli; la prima e i secondi furon condotti a fresco 
nel 1717 da Alessandro Gherardini; la terza che è a 
tempera, fu da lui eseguita sul cadere dell’anno medesimo. 
Discendendo dal Presbiterio trovasi primieramente a 
destra, una porta di marmo bianco architettata dal Cigoli, 
che introduce nella Cappella dei Serragli. Essa è in gran 
parte incrostata di marmi, e nel resto ricoperta di stucchi 
e affreschi di Bernardino Poccetti.* Nel mezzo della 
soffitta è il Dio padre con Angeli, attorno varie Virtù 
comprese le Teologali e Cardinali, le figure nelle pareti 
sono : S. Caterina da Siena, S. Lucia, S. Buonaventura, 
S. Martino, S. Teodoro, S. Tommaso d’Aquino, S. Chiara, 
e S. Agnese da Montepulciano. 
La tavola dell’altare rappresenta Cristo che comunica 
gli Apostoli, essa fu incominciata da Santi di Tito, e per 
la sua morte, terminata da Tiberio suo figlio: 3 questa 
tavola è posta in mezzo a due nicchie, entro le quali sono 
gli evangelisti Luca e Giovanni, statue in marmo scol¬ 
pite da Domenico Pieratti. 
La tela alla parete destra rappresentante Abramo che 
sacrifica Isacco, è opera d’Iacopo da Empoli. — Quella 
alla parete sinistra, con la storia della Manna, è del Pas 
signano: e le ultime due tele cioè la Refezione in Emaus. 
e la Moltiplicazione de’pani e de’pesci, sul resto delle pareti 
mentovate, sono opera del Cav. Francesco Currado. 
1V. Firenze Ant. e Mod., tom. , p. 210. 
2 V. Fantozzi, loc. cit., p. 431. 
2 V. Baldinucci, vol. VII, pag. 75, 76. 
• V. Cinelli, Bellezze di Firenze, pag. 9 e 10.
	        
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