CENNI STORICI DEL PALAZZO
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sgradevole; conseguenza dei varii adattamenti subiti
nel corso di più secoli come ho già detto. E veramente
le finestre del primo piano, delle quali alcune a bifora ed
altre no, e quelle superiori che, dapprima, davano luce
al secondo (mentre oggi corrispondono nella gran sala)
sono sproporzionatamente piccole nella estesa superfice
di questa facciata; ma tali probabilmente non appari¬
vano prima che fosse rialzata questa parte dalla 2° cor¬
nice in su. La porta, che attualmente serve d’ingresso
all’interno, era stata ridotta a finestra e fu riaperta nel
moderno restauro chiudendosene un’altra li accosto sul
cui arco era sculta una torricella e dava accesso al Ma¬
gistrato degli Officiali di Torre. *) Altra porta si trova
poco lungi da questa verso la Piazza di S. Firenze, dal
Sig. Passerini creduta aperta nel 1341. Ai lati di essa
in alto stavano anticamente due leoni di pietra co¬
perti da una tettoia, che secondo il costume fiorentino
nei giorni solenni suolevansi incoronare. Continuando
verso il canto troveremo l’iscrizione marmorea che ho
riportata a pag. 9. Giova inoltre qui ricordare come in
origine la scala fosse esterna, appoggiata a questo
lato, e facesse capo a quella finestra, presso il già
detto canto, assai più disadorna delle altre, i cui sti-
piti e soglie scendevano fino al piano del Salone, prima
che nel moderno restauro vi fosse aggiunto il para¬
petto. Furono allora pure richiuse ben quattordici fine-
stre (state aperte in varii punti della muraglia durante i
deturpamenti incominciati nel XVI secolo) furono ria¬
*) Istituito nel 1250 quando si volle che tutte le torri dei
privati non oltrepassassero la misura di 50 braccia. A questa
Magistratura spettava il mantenimento dei ponti e delle strade,
e a provvedere che i fiumi per le piene non recassero danni.