SALA DI SATURNO
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tro ancora è un’ardente fornace, ove si arroventano
i ferri destinati a tormento maggiormente atroce. Nel¬
l’apertura tra i pilastri vedesi un paese. Sul davanti,
sopra al gradino di pietra é una coltella. Firmato: SE¬
BASTIANUS VENETUS FACEBAT. ROME. M. D. XX.
[Dice il Vasari : « Sebastiano fece per il cardinale
« d’Arragona in un quadro una bellissima Sant’Agata
« ignuda e martorizzata nelle poppe, che fu cosa rara :
« il qual quadro è oggi nella guardaroba del signor Gui¬
« dobaldo duca d’Urbino, e non è punto inferiore a
« molti altri quadri bellissimi che vi sono di mano di
« Raffaello, di Tiziano e d’altri ». Pervenne alla Galleria
Pitti, per eredità della granduchessa Vittoria della Ro-
vere
BIGORDI (Michele), detto MICHELE DI RiDOLFO; operava
nel 1568; morto in età di 75 anni (Scuola Fiorentina).
180. Sacra Famiglia.
A. b. 1. 19. 6. — L. 1. 9. 0. — Tavola, mez. fig.
Gesù bambino abbraccia il piccolo Precursore,
che regge con la mano la croce ove é avvolto un
papiro. La Vergine Madre seduta contempla ambe-
due , appoggiando il gomito ad un sasso e la mano
sulla spalla del Figlio, e tiene un libro. Indietro è
San Giuseppe che ha pure un libro in mano. Su di
una collina lontana vedesi un paese.
ROSA (Salvatore).
181. Un Poeta.
A. b. 1. 4. 8. — L. 1. 9. 6. — Tela, mez. fig.
Vedesi di faccia in atto di meditare. Ha barba,
baffi e capelli scuri : è coronato d’alloro, ed é involto
in uno scuro tabarro. Appoggia il braccio sinistro
sopra uno zoccolo di pietra, e sulla mano la guan¬
cia. Alcuni libri sono posati avanti a lui.