SALA DELL' ILIADE
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magini dei sogni si disperdono; Arpocrate fugge spa¬
ventato; la Pigrizia sta seduta a’ piedi del letto; alla
diritta è rappresentato la figura dell’Ozio, che giocola
colle dita e si appoggia ad un porco. Nella quarta Giu¬
none si presenta a Giove sopra il monte Ida accompa¬
gnato da Morseo, trasformato in gufo, che si riposa sopra
un abete. Nella quinta, che sta alla destra dello spet¬
tatore, vedesi Nettuno che esce dal mare in atto di
rianimare i Greci, mentre Ajace, alzata da terra una
grossa pietra, la scaglia contro Ettore. Nella sesta è
Giove che s’alza da un letto di nuvole, ove s’era cori-
cato con la sua moglie e la rimprovera dei disordini
avvenuti sopra la terra. Nella penultima vedesi Ettore
trasportato da’ suoi capitani fuori del campo per curare
una gran percossa ricevuta da Ajace. Apollo gli sta al
fianco per restituirgli il primiero vigore. Nell’ottava ed
ultima, si vede Ettore, che avendo afferrato colla mano
sinistra una delle navi greche, con un fendente della
sua spada, taglia la lancia di Ajace. I soldati trojani con
fiaccole incendiano le navi dei Greci (1).
PARETE PRIMA.
AMERIGHI o MORIGI (Michel Angiolo), detto IL CARA¬
VAGGIO ; pittore e incisore ; nato a Caravaggio presso
Milano, nel 1569; morto a Port’Ercole nel 1619 (Scuola
Lombarda).
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183. Amore dormiente.
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A. b. 1. 4. o. — L. 1. 14. 6. — Tela, fig. int.
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Questo dio giace addormentato appoggiando la
testa sopra il turcasso, e tenendo in mano l’arco e
la freccia. Nel fondo é una veduta di paese.
(1) Questa lunetta fu dipinta da Francesco figlio del prof. Luig
Sabatelli. - L’architettura è del signor Giuseppe Cacialli ; gli ornati
in stucco dorato sono stati eseguiti dal signor Vincenzo Marinelli ;
e i medaglioni dal signor Luigi Pampaloni e Domenico Bernardini.