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CENNI STORICI DEL PALAZZO
Da primo la campana servi a chiamare il popolo
sotto le armi; dopo suonò per radunare i messi del
Podestà, e per annunziare il momento in cui quel
magistrato ed i suoi collaterali incominciavano ad
amministrare la Giustizia, e mentre qualche misero
s’incamminava al patibolo. Non cessava se non dopo
avvenuta l’esecuzione. Fu chiamata la campana del¬
l’arme, quando si incominciò a suonare sul far della
notte, perchè dopo non era più permesso percorrere
le vie senza lume od armati. Disposizione più severa-
mente rinnuovata nel 1566 da Cosimo I, dopo il qual
tempo incominciavasi a suonare alle 10 di notte nel¬
l’inverno, ed alle 12 l’estate, e durava mezz’ora con-
tinua ed i trasgressori condannavansi ad aver mozza
una mano.
Dal 1782 fino al 1848 suonava pure per un’ ora con-
tinua, dalle 10 alle 11 della mattina, mentre espone-
vansi in gogna i delinquenti. Dopo fu calata sulla vólta
e costretta al silenzio. Non fu rimessa al suo posto che
nel 1857.
La torre nel moderno restauro, oltre all’esser rin-
vestita a bozzette nel lato Nord, mentre avanti era
intonacata, dove’esser rifondata e collegata con ro¬
buste catene alle altre parti del Palazzo. Vi fu anche
riaperta la porta sullo stile antico, ad arco acuto, e
furono rimurate varie finestre state aperte per dar luce
alle carceri.