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contenere gli strumenti di quella celebre
Accademia, sorta sulle ceneri del gran To¬
scano, veggiamo nella lunetta, in faccia a
quella che rappresenta l’ esperienza della ca¬
duta dei gravi, figurata 1 una delle tornate
di quell’ illustre Consesso, e precisamente
quella in cui vollero gli Accademici pro¬
vare se il freddo del ghiaccio si rifletta dagli
specchi come il caldo dalle braci accese e la luce.
E questo esperimento fu scelto come uno dei
più importanti e fecondi, e che più agevol¬
mente all’arte si prestava. Sta sulla tavola
un concavo specchio metallico, nel di cui
foco vedi collocato uno dei termometri gelo¬
sissimi di quell’Accademia, ed in linea dello
speochio e del termometro, ma a qualche di¬
stanza, la massa del ghiaccio sorretta da un
tripode: intorno alla tavola stanno gli Acca¬
demici più operosi, il Borelli, cioè, il Viviani
ed il Redi ; il primo còpre lo specchio, onde
conoscere l’effetto di esso sul termometro , il
secondo annunzia agli altri il risultato del-
l’esperimento, il terzo più giovine accenna
1° Dal Prof. Gaspero Martellini.