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PITTORI ITALIANI DA RAFFAELLO A SALVATOR ROSA.
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SANZIO (RAFFAELLo), d’Urbino , pittore e architetto, disce¬
polo di PIETRo PeRuo. — Nato nel 1483, morto nel 1520.
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382. SA FAMIGL.
Tavola.
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Alta 1,56. — Larga 1,7. m. 4.
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Il Vasari, nella vita di Raffaello da Urbino, scrive di questa
Santa Famiglia con le seguenti parole : « Fece anco a Domenico Ca-
» nigiani in un quadro la Nostra Donna con il putto Giesù, che fa
» festa a un San Giovannino portogli da Santa Elisabetta, che
» mentre lo sostiene con prontezza vivissima, guarda un San Giu-
» seppo; il quale standosi appoggiato con ambe le mani a un ba¬
» stone, china la testa verso quella vecchia, quasi maravigliandosi,
» e lodandone la grandezza di Dio, che cosi attempata avesse un
» si picciol figliuolo. E tutti pare che stupischino del vedere con
» quanto senno in quella età si tenera i due cugini l’uno reverente
» all’altro si fanno festa: senza che, ogni colpo di colore nelle te-
» ste, nelle mani e ne’ piedi sono anzi pennellate di carne, che
» tinta di maestro che faccia quell’arte. Questa nobilissima pittura
» è oggi appresso gli eredi del detto Domenico Canigiani, che la
» tengono in quella stima che merita un’opera di Raffaello da Ur¬
» bino. »
Oltre alle cinque figure principali già descritte, v’è una gloria
di otto angioletti sulle nuvole, cosi disposti : cinque a destra del
quadro, de’quali tre veduti di profilo, due di faccia, che uno mo-
stra anche un braccio; a sinistra, altre tre teste; una, veduta ap¬
pena di profilo, l’altra di faccia, la terza parimente di profilo e colle
braccia. Il fondo è un paese montuoso, con casamenti e qualche
figuretta. Il nome di Raffaello si legge di lettere d’oro nel collarino
della veste della Vergine, cosi: RAPHAEL . VRB. INV. ; e più sotto,