PITTORI BIZANTINI.
destra un bastone a croccetto, e tiene con ambe le mani svolto un
ruotolo dove è scritto di antico carattere greco :
xpórei rijs noidias npiv åvrij goù xpartioy (sic) xai róre pérhets
per aigxivys iyxparivéoJai. Cioè : « Signoreggia il ventre pria che
e’ signoreggi te; altrimenti tu allora rischieresti d’esserne con tuo
disdoro fatto schiavo. »
Dalla parte destra del mantello e in un lembo di esso è scritto
di biacca: Aexópyov
iepéuos
Di Decarco” sacerdote. Dal lato sinistro, parimente di biacca, e in
un lembo del mantello : AXEA, sigla d’ incerto significato per noi.
Sopra il capo porta scritto di cinabro, mezzo raschiato: ’O &ytos
Nixohaos (?) ò Bnax.... (Sanctus Nicolas?)
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PITTURA BIZANTINA.
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220.
SAN SPIRIDONE.
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.
Tavola col fondo d’oro.
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Alta 0,25. — Larga 0,18. m. 5.
Figura seduta in cattedra, col piviale e il pallio indosso, un
berretto scuro in capo. Colla destra alzata benedice al modo greco,
colla sinistra tiene aperto un libro sul suo ginocchio. Nel campo,
in cima della tavola, è scritto di antico carattere greco: O čytog
Zwyolòwv (Sanctus Spiridon); e nel libro: Elrev ò xóptos éyw eipi
Sioa, di epoë iv ris eigiy owSigerat, rai cigeheigerat nai
Il verbo ě7zpαrevéSci nei migliori Lessici vale conlenersi, esser tempe-
rante, moderarsi. Non avendo la spiegazione data a questo verbo in suo favore il sus-
fragio dei piů stimati Vocabolari, l’ ultimo inciso della soprascritta sentenza, potrebbe
più consentaneamente ad essi tradursi : e allora dovrai con tua vergogna moderarti.
» La voce dézacyos potrebbe pure rendersi: Decurione, cioè capo di dicci; ed
anche Decano.