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SALA D'APOLLO
v’ ha altra donna che tiene in collo un bambino. Più
indietro altre due donne che piangono.
In un manoscritto di Paolo Anton Barbieri, fratello
del pittore leggesi la seguente partita sotto l’ann 1618:
« Un miracolo di San Pietro che resuscita una fanciulla »
che fu poi intagliato benissimo dal Bloemart (edi Mal¬
vasia)).
CARDI (Lodovico), detto IL CIGOLI.
51. Deposizione di Croce.
A. m. 3, 15. — L. 2, 04. — Tavola. Fig. int.
Il corpo esanime del Redentore, calato dalla croce
da Giuseppe d’Arimatea coll’aiuto di due giovani
é deposto nelle braccia di San Giovanni; la Madda¬
lena é in ginocchio ai piedi della croce. Alla de¬
stra Maria Vergine, che piangendo contempla i
chiodi e la corona di spine. Maria Cleofe le sta con
mani giunte alle spalle. Indietro Nicodemo vôlto di
schiena in atto di parlare col suo compagno.
Era a Empoli nella compagnía della Croce. Fu chie¬
sto a nome del granduca Cosimo III, dal signor capitano
Pier Lorenzo Sestini di Cortona ; « nel di 13 Marzo 1689
« il signor Francesco Pandolfini cameriere del Serenissimo
« Gran principe Ferdinando col signor abate Filippo Piz¬
« zichi cappellano di corte pervenne a Empoli; furono
« chiamati i fratelli in numero di 79, i quali fecero una
« sotto-crizione, che erano contenti di donare detta tavola;
« ed il principe dette alla compagnia scudi 660 fiorentini
« e gli fece fare di nuovo e dorare tutto l’ornamento; e
« di poi nel di 29 Aprile 1690, fu consegnato una copia
« fatta da Anton Domenico Gabbiani, onde porla nel posto
« del quadro del Cigoli » (Archirio degl’ Innoce.lli) 1.
LICINIO cav. Giovanñi Antonio), detto li. PORDENONE;
nato in Pordenone città del Friuli nel 1484; morto in
Ferrara nel 1540 (Scuola Veneziana).
52. Sacra Conversazione.
A. m. 1, 32. — L. 1, 65. — Tela. Mez. fig.
Sta la Vergine assisa tenendo sopra le sue gi¬
nocchia seduto il Figlio. Santa Caterina colle mani