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Firenze. Verso il 1630 Francesco Maria Duca di
Urbino essendo grave di anni e non poco cagio-
noso, pensò di cedere le redini del governo al di
lui figlio Federigo, dandogli in pari tempo in mo¬
glie la Principessa Claudia figlia di Ferdinando I
dei Medici. La sregolata vita di Federigo fu ca¬
gione che dopo circa tre anni di matrimonio, egli
improvvisamente morisse, lasciando un unica figlia
(Vittoria) nella quale dovevano riunirsi tutti i di¬
ritti ereditari delle due case di Montefeltro e della
Rovere. Nel 1631 morto pure il vecchio Duca Fran-
cesco Maria, il Cardinale Carlo dei Medici, a norma
del testamento, intraprese la tutela della nipote
Vittoria, e tanto essa quanto la madre Principessa
Claudia, furono fatte venire a Firenze, e con esse
tutte le ricche suppellettili dei della Rovere, stabi-
lendo pur anco un matrimonio tra Ferdinando figlio
di Cosimo II e Vittoria Duchessa di Urbino, quale
matrimonio avvenne nel 1635, passando nella casa
Medici tutte le proprietà mobili e parte degli im-
mobili dei Duchi di Urbino.
Ritornando ora al Cartone del ritratto di Giulio
II, nell’Archivio di Stato di Firenze, nella sezione
che contiene l’Archivio dei Duchi di Urbino, alla
Classe II, Divisione A, Filza III, si trova un inven¬
tario del principio del Secolo XVII, nel quale è
detto « Nota de’ quadri buoni che sono in Guarda-
roba. C. 1 tergo — quadro uno di Papa Giulio se¬
condo in carta di mano di Raffaello d’ Urbino,
Num. 1. »
Dipoi alla Classe III, Filza XXIV, c. 409-410 si
trovano le memorie che appellano alla spedizione
di tutte le suppellettili che vennero da Urbino a
Firenze, racchiuse in 268 casse, dirette alla mino-