LANIFICIO.
L’arte della lana che formò la ricchezza e
la felicità dei nostri maggiori, se ebbe altrove
de perfezionamenti che resero gli Esteri a noi
superiori in tempi più recenti, offre oggi le
piu belle speranze di risorgimento, dacchè noi
abbiamo veduto i prodotti delle due fabbriche
di Stia in Casentino. Infatti fra i panni a cuoio
rinforzati e andanti di vario colore e finezza, fra
le casimirre a righe, a diagonale , a cordellone, le
rasate e le elastiche, ve ne sono di mirabile esecu
zione, e che imitano perfettamente le forestiere,
come pure le flanelle sopraffini a spina e alla pia¬
na, o da estate secondo il dir comune, sono per¬
fettissime e tali che nulla più si può desiderare;
e dobbiamo congratularci con queste due fabbri-
che del notevole perfezionamento fatto alle loro
manifatture dal decorso anno in poi (1). Questo
perfezionamento pertanto meritò a ciascuna delle
due fabbriche, l’una cioè dei Sigg. Pietro e Gio-
vanni Beni e Comp.i e l’altra del Sig. Ricci e
Comp.1 la MEDAGLIA D» ORO DI SECONDA CLASSE.
La lana filata da G. B. Gori fiorentino onde
far casimirre per conto della sopraccitata fab¬
brica Beni, è di bella qualità per l’unitezza e per
(1) Ved. Continovazione degli Atti de’ Georgofili. T. 16.
pag. 246.