fece nella pratica del colorire. Dipinse
pure allora una piccola ravola da alca¬
re, che fu collocara in Arezzo nella chie
sa de Servi.
Essendo Giorgio rimaso privo del pa
dre, e di gran parte de suoi congiunti,
periti di peste, fece ritorno in Firenze
Ma avendo quivi trovatoogni cosa in di¬
sordine, e spezialmente per le belle arti
da lui esercitate, si posc a lavorare con
un orefice. Indi passato col suo maestro
a Pisa, l'aiurò in molre cose ; e nello
stesso tempo dipinse varie operette a fre
sco, e a olio. Da Pisa si trasferi a Bolo
gna, dove concorrevano da tutre le par¬
ti gli artefici, per impiegarsi ad operare
nelle grandiose macchine, che per la ve
nuta dell'Imperator Carlo V. si prepara¬
vano.
Poscia chiamato da' Monaci di Mon¬
toliveto di Siena dipinsegli dixerse sto¬
rie ; siccome fece ancora nel loro Mona
stero di Arezzo, in cui mentre lavorava,
passando di B il Cardinal de’ Medici,
Giorgio lo seguitò fino a Roma. Ivi quali
studj vi facesse , e quali fossero le pittu¬
re, che vi condusse, se ne vegga la de¬
crizione del medesimo Vasari.
Terminati i suoi studj in Roma, el