Full text: Volume (3,3)

RITRATTI DI PITTORI 
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Ma troppo in lungo ci porterebbe l’enu¬ 
merazione dei lavori di Carlino, per la qua¬ 
le rimettiamo i lettori all’accurato scrittore 
della vita di lui. Invece però di insuperbirsi 
di quella gloria, che il paziente amore nella 
esecuzione di sue opere a lui procurava; 
mentre egli credevasi inferiore a chiunque 
altro suo collega, venne trascinato per dir 
cosi da soverchia modestia, e da pusillanimi¬ 
tà in una fredda ipocondria, la quale s'im¬ 
possessò crudelmente di ogni suo sentimento, 
e tirannico scempio ne fece. In lui però, tale 
spaventevole malore non suscitò ira, impa¬ 
zienza, e furore, come d’ordinario accade ; 
ma al contrario cupo silenzio, ed avversione 
al cibo. Soffriva egli con imperturbabile ras¬ 
segnażione le disposizioni supreme, e tanto 
profonda era la sua tristezza, che non servi¬ 
vano a trarnelo nè le tenere cure della con¬ 
sorte, dei figli, e degli amici, nè il pietoso 
interesse che i grandi, e perfino lo stesso 
suo Sovrano prendevano di sua salute: solo 
quegli dalle cui mani era guidata la sua co¬ 
scienza, potè scuoterlo, e indurlo a ripren¬ 
dere i consueti esercizi della sua arte. Fu 
allora che egli dette compimento all’ effigie 
di S. Galla Placida dal ritratto della citata
	        
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