RITRATTI DI PITTORI
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Ma troppo in lungo ci porterebbe l’enu¬
merazione dei lavori di Carlino, per la qua¬
le rimettiamo i lettori all’accurato scrittore
della vita di lui. Invece però di insuperbirsi
di quella gloria, che il paziente amore nella
esecuzione di sue opere a lui procurava;
mentre egli credevasi inferiore a chiunque
altro suo collega, venne trascinato per dir
cosi da soverchia modestia, e da pusillanimi¬
tà in una fredda ipocondria, la quale s'im¬
possessò crudelmente di ogni suo sentimento,
e tirannico scempio ne fece. In lui però, tale
spaventevole malore non suscitò ira, impa¬
zienza, e furore, come d’ordinario accade ;
ma al contrario cupo silenzio, ed avversione
al cibo. Soffriva egli con imperturbabile ras¬
segnażione le disposizioni supreme, e tanto
profonda era la sua tristezza, che non servi¬
vano a trarnelo nè le tenere cure della con¬
sorte, dei figli, e degli amici, nè il pietoso
interesse che i grandi, e perfino lo stesso
suo Sovrano prendevano di sua salute: solo
quegli dalle cui mani era guidata la sua co¬
scienza, potè scuoterlo, e indurlo a ripren¬
dere i consueti esercizi della sua arte. Fu
allora che egli dette compimento all’ effigie
di S. Galla Placida dal ritratto della citata