RITRATTI DE PITTORI
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tezza nelle forme, e nobiltà maggiore nell'e¬
spressione. Le diè Lionardo tal compimen¬
to; e a lui si dee certo la gloria di avere a¬
perto in Italia il secolo della bella e subli¬
me pittura. Fu la natura il libro in cui
sempre lesse ; onde ogni benchè minimo
particolare dei suoi dipinti è ritratto dal
vero. Non v’era concorso di popolo ove
non si recasse ; ivi osservava attentamen¬
te i moti diversi delle passioni, e li delineava
in un libricciuolo, che sempre teneasi pron¬
to, per valersene all’uopo. Studiò più pro¬
fondamente che altri mai l'espressione, ch'è
pur la parte più filosofica e più sublime della
pittura; e diè a questa, aiutato dalla statua¬
ria, in cui era pure eccellente, quella perse¬
zione di rotondità e di rilievo ch’ella ancora
desiderava. Formossi in fine un carattere,
che compongono a vicenda grazia e squisi¬
tezza di gusto.
Tenne egli due maniere; la prima che par
derivata dal maestro, placida e condotta per
via di mezze tinte; l' altra, che tutta è sua
carica di scuri che fanno maravigliosamente
risaltare i chiari opposti. Appartiene quella
al tempo ch’egli ancor giovane passò a Fi¬