Full text: Volume (3,1)

RITRATTI DE PITTORI 
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tezza nelle forme, e nobiltà maggiore nell'e¬ 
spressione. Le diè Lionardo tal compimen¬ 
to; e a lui si dee certo la gloria di avere a¬ 
perto in Italia il secolo della bella e subli¬ 
me pittura. Fu la natura il libro in cui 
sempre lesse ; onde ogni benchè minimo 
particolare dei suoi dipinti è ritratto dal 
vero. Non v’era concorso di popolo ove 
non si recasse ; ivi osservava attentamen¬ 
te i moti diversi delle passioni, e li delineava 
in un libricciuolo, che sempre teneasi pron¬ 
to, per valersene all’uopo. Studiò più pro¬ 
fondamente che altri mai l'espressione, ch'è 
pur la parte più filosofica e più sublime della 
pittura; e diè a questa, aiutato dalla statua¬ 
ria, in cui era pure eccellente, quella perse¬ 
zione di rotondità e di rilievo ch’ella ancora 
desiderava. Formossi in fine un carattere, 
che compongono a vicenda grazia e squisi¬ 
tezza di gusto. 
Tenne egli due maniere; la prima che par 
derivata dal maestro, placida e condotta per 
via di mezze tinte; l' altra, che tutta è sua 
carica di scuri che fanno maravigliosamente 
risaltare i chiari opposti. Appartiene quella 
al tempo ch’egli ancor giovane passò a Fi¬
	        
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