RITRATTI DE PITTORI
110
derna infiammatosi di ardentissima brama
d’onore, conduceva a stento la vita, pas¬
sando i giorni intieri, e le notti ora a co¬
piar le pitture del, Buonarroti e del San¬
zio, ora a disegnar l’antico negli edifizj,
nelle statué, e negli ornati delle grotte
state a quei giorni disseppellite. E prose¬
guendo alcun tempo in quel pertinace stu¬
dio, tanto si andò raffinando nel gusto e
nella pratica dell'arte, che cominciò a cor¬
rerne fama per tutta Roma; il che fu ca¬
gione, che Raffaello, fattisi mostrare i di
lui disegni, non esitò un momento a dar¬
gli posto fra gli altri suoi valenti discepoli
destinati a dipinger le Logge Vaticane, con¬
segnandolo per aiuto a Giovanni da Udine,
il principe della pittura a grottesco. L'in¬
gegno di Perino spiccò mirabilmente in
quell'opera, ove in breve tempo avanzò
tutti i collaboratori, non sol nella grazia
e vaghezza degli ornati, e nello spirito e
maestria de chiaroscuri; ma, quel ch'è più.
nella bella e risoluta maniera di condur
dai cartoni di Raffaello le storie che ador¬
nan gli specchi delle volte (1): Per lo che,
(1) Fra le 52 Storie esprese nelle 13 cupolete