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QUARTA CAMERA DETTA DELLE ARTI.
ebano. In questa medesima Camera vedere si pon-
no due lavori di cere colorite, che fanno lo stu-
pore della maggior parte de' Viaggiatori. Un Sici-
liano vissuto sulla fine del decimosettimo secolo
n’è stato l'inventore.
Nel più grande ha rappresentato un Sepolcro
spazioso ripieno di corpi morti, con tutti gli acci¬
denti, che immaginar si ponno in cadaveri del
tutto spolpati, sino a quelli estinti di fresco.
Nell' altro alquanto minore, con figure di ugual
proporzione, la maggior parte delle quali sarà cir-
ca un palmo, ha figurato un Deposito di appesta-
ti, orrendo, e spaventoso di tal maniera, che ren-
de terrore a 1 riguardanti.
Ritroverà il Viaggiatore in questo Gabinetto due
aggradevoli Tavole; una di braccia due, e un
quarto, riquadrata, la quale è tutta composta di
pietre di Boemia, e senza fondo di paragone, o
d'altro marmo nobile, come si vede in tutte le
altre, maniera la più difficile, che praticar si possa.
La seconda è ancora essa riquadrata di braccia
uno, e soldi diciassette, con la veduta del mare,
Porto, e Città di Livorno.
Quinta Camera detta de Fiammingbi.
DOrtandoci per ora il regolamento a passare in
questo Gabinetto, dove si osservano un nu-
mero maggiore assai del sopraddetto di Quadri per
lo più moderni, i quali uniti con alcuni pochi degli
antichi, tutti della scuola Oltramontana, sono al nu-
mero di 140. E cominciando da Alberto Duro, e
da Luca Kranach, può un dilettante condursi di
scuo¬