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QUARTA CAMERA
lo, del Mantegna, di fra Giovanni Angelico, di
fra Bartolommeo dalla Porta Domenicano, secondo
maeſtro di Raffaello, e da altri mentovati da Gior-
gio Vasari, e qualcheduno ancora della gioventù
del nostro Andrea del Sarto, framischiati con al-
cuni pochi più moderni, per necessità di adattarsi
alla grandezza. Fra tutti questi Quadri di scuola
vecchia, curioso oltremodo si rende quello di la-
copo Coppi, dipintore molto accreditato del 1481.
in cui si vede rappresentato il ritrovamento della
polvere per armi da fuoco con diversi strumenti a
ciò necessari, e in una parte di esso il ritratto del
suo inventore Frate Damiano Scuartz
Gli abbellimenti in questa Camera, oltre ai qua-
dri, sono anche in maggior numero, che nelle
precedenti, di alcuno de quali convien parlare
distintamente; e non andrà defraudato il lettore
dell' ofservazioni, che far vi si ponno.
Cinque Sgrigni adunque in questo Gabinetto si
osservano: il primo, e secondo richiedono l'atten-
zione, e l'esigono da chiunque se gli trova avan-
ti gli occhi, ripieni essendo di sinissimi lavori d
avorio, quali intagliati, quali torniati. Gl'intaglia-
ti sono Figure, e Bassirilievi in numero conside
rabile; delle figure però ve n' è alcuna torniata,
invenzione che ebbe il suo principio in Firenze
da Filippo Sengher Tedesco di nazione, ma stabi-
lito in questa Città come maestro nell' arte di tor-
niare dal Serenissimo Gran Principe Ferdinando III.
mancato di vita avanti al Serenissimo Gran Duca
Cosimo III. suo padre nell'anno 1713. Gli altri
lavori portano capricciose, e bellissime invenzioni,
alcune delle quali condotte a tal finezza, che re-
ca maraviglia il considerare, come mai si sosten-
gano,