Full text: Volume (11. (1777). - XI, 455 S., [3] gef. Bl. : Ill., Kt.)

PONTREMOLI 
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to il Castello. Fu spedito dalla Comunità di Pon- 
tremoli il Cav. Reghini a Milano, per far’ istanza 
che fosse levato il Prefidio da Borgo Taro, che 
era composto di Soldati Pontremolesi. Giunse si¬ 
nalmente nel Febbraio 1637. la nuova della Pace 
seguita fra il Rè di Spagna, e il Duca di Parma. 
In un Consiglio del 1638. Lionardo Zambeccari 
propose, che si levassero gli Uomini del Contado 
dal Consiglio, e che si ritornasse all' antico siste- 
ma, perchè erano facili ad essere subornati, sic- 
chè le Cariche della Comunità venivano distribui- 
te a passione; il che replicò Auselmo Costa, che 
se ciò era, bisognava punire li Subornatori, e 
nel resto non si andasse dietro alle Chimere del 
Zambeccari. Il Dott. Bartolommeo Bologna, che 
fu poi Auditore di Consulta in Firenze, scrisse 
nel 1638. a favore della Comunità di Pontremoli, 
contro la Camera di Milano, per la disputata in¬ 
troduzione della Fabbrica di Polvere da Fuoco 
che poi fu stabilita in Pontremoli da Marco Boc- 
coni Genovese, il quale per benemerito fu accet- 
tato in Pontremolese. Essendo morto il Governa- 
tor Serrano, fu creato Governatore e Castellano 
di Pontremoli il Sergente Maggiore Don Diego 
de Verra. Si ricava che le Legne dovevano ven- 
dersi secondo la misura del Comune. Fu la prima 
volta disputata l’esenzione per il numero de’ do- 
dici Figli, dagli Oneri Comunitativi, avendo il 
Dott. Lazzaro Bugari impetrato un Ordine del 
Senato di Milano, e la Diecinæ rimesse l'affare in 
due Legali. 
Nel 1639. il Castello di Suvero era presidiato 
da Milizie Pontremolesi, le quali vi si dovevano 
mantenere a loro spese. Detto anno si dice che 
era
	        
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