PONTREMOLI
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to il Castello. Fu spedito dalla Comunità di Pon-
tremoli il Cav. Reghini a Milano, per far’ istanza
che fosse levato il Prefidio da Borgo Taro, che
era composto di Soldati Pontremolesi. Giunse si¬
nalmente nel Febbraio 1637. la nuova della Pace
seguita fra il Rè di Spagna, e il Duca di Parma.
In un Consiglio del 1638. Lionardo Zambeccari
propose, che si levassero gli Uomini del Contado
dal Consiglio, e che si ritornasse all' antico siste-
ma, perchè erano facili ad essere subornati, sic-
chè le Cariche della Comunità venivano distribui-
te a passione; il che replicò Auselmo Costa, che
se ciò era, bisognava punire li Subornatori, e
nel resto non si andasse dietro alle Chimere del
Zambeccari. Il Dott. Bartolommeo Bologna, che
fu poi Auditore di Consulta in Firenze, scrisse
nel 1638. a favore della Comunità di Pontremoli,
contro la Camera di Milano, per la disputata in¬
troduzione della Fabbrica di Polvere da Fuoco
che poi fu stabilita in Pontremoli da Marco Boc-
coni Genovese, il quale per benemerito fu accet-
tato in Pontremolese. Essendo morto il Governa-
tor Serrano, fu creato Governatore e Castellano
di Pontremoli il Sergente Maggiore Don Diego
de Verra. Si ricava che le Legne dovevano ven-
dersi secondo la misura del Comune. Fu la prima
volta disputata l’esenzione per il numero de’ do-
dici Figli, dagli Oneri Comunitativi, avendo il
Dott. Lazzaro Bugari impetrato un Ordine del
Senato di Milano, e la Diecinæ rimesse l'affare in
due Legali.
Nel 1639. il Castello di Suvero era presidiato
da Milizie Pontremolesi, le quali vi si dovevano
mantenere a loro spese. Detto anno si dice che
era