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ISTORIA ECCLESIASTICA
Delle Monete Lunesi fatte coniare dai Vescovi, i
virtù di questo Privilegio, dice Ippolito Landinel
nella sua Istoria di Luni, d’averne vedute alcune
in mano del Vescovo Gio. Batista Salvago; ed al
cune essersi conservate per memoria nel Santu
rio della Cattedrale di Sarzana. In esse vedeva
da un lato l’effigie, ed il nome dell'Imperator
dolfo, che aveva concessa tale autorità, e dall' al
tro l'impronto Episcopale, cioè la Mitra, con so
pra una mezza Luna, ed una Croce. La valuta
zione di esse Monete si vede a car. 33. del Codio
Pallavicino sotto l'anno 1285.
Continuarono i Vescovi di Lunt a godere per
lungo tempo della loro ricchezza, e potenza; ma
poi secondo il solito delle cose umane, o per pro-
pria negligenza e dappocaggine, o perchè non si
vollero gettare dal Partito Imperiale, che allora
potentissimo e tremendo era contro la Chiesa Ro¬
mana, e suoi Vicari, si trovarono in breve tempo
annichilati, ed oppressi, e non rimale loro di si
nobise e ricco stato, sennonchè il puro titolo di
Conte, e la Giurisdizione spirituale lacerata da ogni
parte. Imperciocchè i Nobili, e Signorotti già
Feudatarj de' Vescovi, ed altri Potentati, favori-
ti e fomentati dagl' Imperatori, non solamente si
sottrasfero dal dominio del Vescovo, ma gli tol¬
sero ancora le di lui proprie Castella e Giurisdi¬
zioni. Il più fiero oppressore della Chiesa Lunen-
se, fu l'Imperator Evrico VII. detto di Lucembur-
go, non coll'armi, ma con pochi palmi quadri
di Cartapecora, in cui era scritto quanto appres-
so. Henricus Septimus Divina &c. Ad perpetuam
rei memoriam, & ad conterrendas perversorum in-
sultantias, & bouorum praeconia extollenda & pros-
picien.