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PONTREMOLI
ro di suo Nipote, laonde si maneggiò occultamen-
te per indurre Carlo VIII. Rè di Francia ad ar
marsi a danni di esso Alfonso. Calò adunque in
Italia Carlo VIII. con poderoso Esercito, stiede
per alquanto tempo infermo in Asti, dipoi si
portò a Pavia a visitare l'infelice Duca, che di
li a poco mori di veleno, come fu detto. Pro-
cedendo poi il Rè verso Napoli, e dovendo pas-
ſare per Pontremoli, Lodovico vi spedi di presi-
dio un Corpo d'Infanteria, e cento Cavalli leg-
gieri, sotto il comando di Giovanni da Parma.
Vi giunse il Rè nel di . .. Ottobre, e fu allog-
giato nel Palazzo del Comune, e dopo un ripo-
to di due giorni paſsò alla volta di Sarzana. La
Retroguardia del di lui Esercito era guidata da
Antonio Basseo (chiamato dall Argentone Bussetto
Condottiere degli Svizzeri, ed era alloggiata nel
Vicinato di S. Pietro. Sull' ora del Vespro erano
venute in Pontremoli alcune Contadine, ed in
particolare una Giovinotta della Villa di Tersana
portando a vendere delle Frutte, ed altri Com-
mestibili. Alcuni Soldati Svizzeri non solamente
rubarono loro ciò che avevano portato, ma pas-
sarono a far loro anche delle violenze; per lo che
le Contadine cominciarono ad esclamare contro
tali insolenti. Trovaronsi ivi Lucchesio Trincadini
e Bernardo Maraffi, come Deputati del Comune
per provvedere a ciò che occorrer potesse per
servizio delle Truppe, e con essi il Nipote di un
certo Francaguccio Corso Capitano di un Corpo di
Balestrieri a Cavallo del Duca di Milano: questi
unitamente si mossero a sgridare i detti Svizzeri,
acciò desistessero dal molestare le Contadine; ma
esi o per ubriachezza, o per arroganza, rispose-
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