Full text: Volume (10. (1777). - XI, 466 S., [8] gef. Bl. : Ill., Kt.)

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ANNOTAZIONI 
è stata sparsa per tutta l' Europa una quantità 
grandissima, e perciò essa Pietra nei libri si tro¬ 
va nominata Lapis Florentinus. Ell' è descritta 
per sino nel Museo Wormiano pag. 44., e rap- 
presentata con figure da Federigo Lachmund (O ry¬ 
ctographiae Hildesbeimensis pag. 16.) e da Franc. 
Ern. Bruckmanno (Epist. Itineraria 25. pag. 3. 
& 4. num. 1. & 2. Tab. 1.) col nome Marmor 
Florentinum variegatum, ove ne fa grandi elo- 
gj, e cita altri Autori che ne trattano. Tali sono 
anche Elegantes marmoreae Tabellae, in quibus 
rudera Urbium, una cum nubecula conspiciuntur 
Besler. Gazophylac. ma notisi che la porzione 
la quale somiglia un Cielo nuvoloso, è un’ altra 
diversa sorta di Alberese de’ nostri Monti, vena- 
to, e commesso diligentemente colla Pietra Cit- 
tadina. Sono anche Marmor Florentinum varie¬ 
gatum Gualt. Charleton Onomastici Zoici p. 246. 
Peraltro il nome di Marmor non si adatta pro- 
priamente a questa Pietra, che è mero e puro 
Alberese. Se ne trova fatta menzione anche nell' 
Histoire dell' Acad. Roy. des Sciences An. 1717. 
pag. 1. con alcune riflessioni di Mons. de la Faye, 
Num. LV. a car. 375. 
La Montagna d' Arcidosso è continuata da 
una parte col Montamiata, dall' altra colla 
Montagna di S Fiora, luoghi tutti sparsi di Pro¬ 
duzioni Naturali bellissime, e che meriterebbero 
una diligentissima osservazione. La Vena di Ra- 
me della Terra Rossa d' Arcidosso, che trovai nella 
Raccolta Micheliana, è un pezzetto lungo sin. 16. 
di figura di placenta, per di fuori foderata di 
grossa
	        
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