Full text: Volume (10. (1777). - XI, 466 S., [8] gef. Bl. : Ill., Kt.)

ROVIN E 
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Tav. III. BB.). Essi residui di antichissime Mu- 
ra, costrutte a secco di smisurati pietroni, con¬ 
gegnati maestrevolmente, e stabilmente fra di 
loro, senza calcina, o cemento d'alcuna sorta, 
appunto quelle di Fiesole, di Volterra, di Po- 
pulonia, di Saturnia, di Roselle &c. furono os¬ 
servati l'A. 1442. , e descritti da Ciriaco Anco- 
nitano, in una sua Lettera Odeporica, fra quel¬ 
le fatte pubblicate in Pesero, l'A. 1763. da 
Monsignor Pompeo Campagnoni Vescovo d'Osi- 
mo e Cingoli, illustrate con utilissime Anno- 
tazioni dell' Eruditiis. Sig. Annibale degli Abbati 
Olivieri. Ivi Ciriaco dice : Ad XII. Kal. Octobr. 
venimus Lunam vetustissimam Ligusticae Regio¬ 
nis Urbem, ubi primum deserta longinqua ve¬ 
tustate Moenia vidimus, & Amphitheatrum ma¬ 
ximum, sed undique solo antiquitate collapsum; 
vidimus & columnas ex Marmore confractas, 
statuarumque fragmenta, bases, & Epigramata 
quae hac in parte utique describenda curavi- 
mus. At & cum diligentius ab occidua tantae 
Civitatis parte, confracta, ingentiaque olim 
Moenia conspexissem, Marmoreis, magnisque e¬ 
dita lapidibus juisse comperimus. Nam 8. pas¬ 
suum longitudinis, latitudinis vero quatuor non¬ 
nullos mensuravimus lapides, e ne da una roz- 
za figura. 
Vedesi (dice il Rossi) nel secondo recinto l' 
avanzo d’una gran Torre (v. Tav. II. III. e 
VIII. P.) forse non tanto antica, nella quale 
mentre la Città non era tanto disfatta, erano 
attaccati dalla parte del Mare, ove ormeggia- 
vano i navigli, certi grossi anelli di Ferro e di 
Bronzo, che poi dagl' Uomini de' vicini Castelli 
Da 
sono stati portati via.
	        
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