Full text: Volume (8. (1775). - XX, 528 S., [1] gef. Bl. : Kt.)

MOFETE DI LATERINA. 
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nel basto di quel declive, e scaricarsi tutte insie- 
me in un vicino Rivo detto de le Lame, che scor- 
re anch esso sotto il Poggio Bagnuolo in verso l' 
Arno, come si disse. Intorno a questo Rivo, oltre 
varie specie di Giunchi, Scirpi, Cyperi, e Scir- 
pociperi, è notabile una prodigiosa quantità di 
Gratiola I. B. o sia Digitalis minima Gratiola 
dicta T. Inst. R. H. che trovasi in quelle ripe, 
ed in certi piccoli Prati di quelle vallate. 
Viaggio da Monsoglio a Catrosso. 
Sservammo ne' Piaggioni di Tufo di sopr’ ac- 
cennati, alcuni piccoli Tumoli, o Monti¬ 
celli del medesimo Tufo (simili a quello che è 
vicino all' Osteria di Troghi, di cui teci menzio 
ne a car, 444.) che si sollevano sopra dell' 
altro Tufo, il quale sciolto che sia è arato ad 
uſo di campo, e paiono tanti scogli, o isole in 
un Arcipelago. Sono molto frequenti, anzi 
qualche volta sono più d’uno uniti insieme, e 
fanno quasi una Serra, o Giogana, o Catena di 
piccoli Monti. Ora di questi la sommità sola era 
gremita, anzi coperta tutta di certi globetti, o 
corpi lapidei, di diverse sostanze, figure, e co- 
lori, come più sotto dirò. I Contadini del luo- 
go gli chiamano Gallinacci, e Rouchy, perchè ras- 
somigliano in certo modo le zolle di Schiuma di 
Ferro, che chiamano Ronchi de' Fabbri. Questi 
terreni poi dove sono questi sassolinacci fondi fondi 
(come dicevano loro ) cioè fitti e spessi, gli 
chiamano Terreni Galestrini, per la somiglianza 
che hanno co' terreni che abbondano di Gale- 
stro. Questi sassolini erano in tanta copia sopra 
di questi Monticelli che parevano ivi piovuti, o 
grandi¬
	        
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