MOFETE DI LATERINA.
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nel basto di quel declive, e scaricarsi tutte insie-
me in un vicino Rivo detto de le Lame, che scor-
re anch esso sotto il Poggio Bagnuolo in verso l'
Arno, come si disse. Intorno a questo Rivo, oltre
varie specie di Giunchi, Scirpi, Cyperi, e Scir-
pociperi, è notabile una prodigiosa quantità di
Gratiola I. B. o sia Digitalis minima Gratiola
dicta T. Inst. R. H. che trovasi in quelle ripe,
ed in certi piccoli Prati di quelle vallate.
Viaggio da Monsoglio a Catrosso.
Sservammo ne' Piaggioni di Tufo di sopr’ ac-
cennati, alcuni piccoli Tumoli, o Monti¬
celli del medesimo Tufo (simili a quello che è
vicino all' Osteria di Troghi, di cui teci menzio
ne a car, 444.) che si sollevano sopra dell'
altro Tufo, il quale sciolto che sia è arato ad
uſo di campo, e paiono tanti scogli, o isole in
un Arcipelago. Sono molto frequenti, anzi
qualche volta sono più d’uno uniti insieme, e
fanno quasi una Serra, o Giogana, o Catena di
piccoli Monti. Ora di questi la sommità sola era
gremita, anzi coperta tutta di certi globetti, o
corpi lapidei, di diverse sostanze, figure, e co-
lori, come più sotto dirò. I Contadini del luo-
go gli chiamano Gallinacci, e Rouchy, perchè ras-
somigliano in certo modo le zolle di Schiuma di
Ferro, che chiamano Ronchi de' Fabbri. Questi
terreni poi dove sono questi sassolinacci fondi fondi
(come dicevano loro ) cioè fitti e spessi, gli
chiamano Terreni Galestrini, per la somiglianza
che hanno co' terreni che abbondano di Gale-
stro. Questi sassolini erano in tanta copia sopra
di questi Monticelli che parevano ivi piovuti, o
grandi¬