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RIFLESSIONI SULLA PIANURA
e Formaggi, delle Pelli, dei Seghi ec., che a mio
credere sarebbe più sicuro, e più concludente di
quello che mai si potesse sperare dal ridurre a
Sementa il suolo ora macchioso. La Toscana a
proporzione della sua moderna Popolarione, ha
abbastanza terreno buono e sicuro per le Semen¬
te, le quali potrebbe fare anche in maggior co-
pia, se avesse maggior numero assai di Lavora-
tori. Per lo contrario scarseggia di Pasture, e di
Strami, per nutrire e moltiplicare 1 Bestiami, de
quali bisogna che ne compri ogni anno gran
quantità di fuori, con un dispendio che ben cal-
colato, eccede molto la valuta dei Grani e Biade
che possa ricogliere in Terreni acquistati sopra
Boscaglie distrutte, con perdita anche del profit-
to de Legnami.
Per chi voglia fare diboscamenti grandiosi nei
Littorali, merita di esser ponderato ciò, che av¬
verte il Signor Poivre (Voyoges d'un Philosophe
pag. 31.). Il più grande errore , egli dice, che
sia stato commesso nell'Isola di Francia, e che
più pregiudica al buon' esito della Coltura, è di
aver vi estirpato 1. Boschi col fuoco, senza lasciarne
alcuno in piedi di tanto in tanto. Le Piogge, che
in quest' Isola sono il solo governo, ed il miglio¬
re che la terra possa ricevere, seguono esattamen-
te i Boschi, ivi si fermano, e non cadono più
sopra le terre diboscate. Altronde queste terre
non hanno alcuna difesa contro la violenza de
Venti, i quali spesso atterrano , e distruggono tut.
te le Ricolte; e la gran siccità fa si che non vi-
è pastura fresca, sennon per tre mesi dell' anno.
Esso Sig. Potvre (pag. 16 ) dice che il Capo
di Buona Speranza è per la maggior parte dell'
anno, esposto a Venti tempestosi e violenti, che
soffia¬