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MINIERE
guisa di Torre, di circonferenza semicircolare di
braccia tre in circa, eretta da capo a piedi della
descritta Caverna, con una Porta in fondo, e com-
poſta tutta di materia cristallizzata (cioè Tarta¬
ro) assai grossa di falda, e scherzante con diversi
lavori grotteschi, de’ quali era incrostata tutta la
Caverna. Apparvero in fondo altri diversi scherzi
e fori, e parimente crebbe la notata Evaporazio-
ne. Fecero una piccola visita superficiale a parte
di detta Caverna, dal lato superiore della descrit-
ta mole simile ad una Torre, mediante tre mi-
ne, e detta materia fu trovata nella superficie al-
quanto tenera, ed acquosa, ma nell' interno assai
dura. Inoltre all' altezza di sei byaccia sopra il
fondo della medesima Caverna , scopersero dalla
parte precitata. tra Levante e Settentrione, una
Vena larga circ’ a tre dita, in Sasso bianco piom-
boso e quasi trasparente, nella quale osservarono
una pelle di Minerale, che giudicarono Argento.
Questa Caverna, per quanto poi intesi , troncò
tutte le speranze di felice e lucroso proseguimen-
to della Miniera, laonde fu lasciata in abbando-
no, ed io non ne ho più saputo altro. Fralle mo¬
stre che allora mi mandarono. nel 1753. i Signori
Suardi e Formisani, sono notabili le seguenti, che
corrispondono ai numeri segnati sopra fra due Pa-
rentesi.
1. Parecchie massolette di Malachite, cioè Cu-
prum viride , Malachites vulgo Linn. Regni Lapid.
Cl. 2. O. 3. Gen. 26. num. 7. p. 179. Aerugo nati-
va solida Waller. Mineralog. Cl. 3. O. 4. G. 47.
Sp. 269. num. 4. p. 504. Sono cogoli di piccola
mole, mentre la più grossa pesa un oncia e mez-
za, di color verde chiaro per di fuori, cupo per
di dentro, di figura irregolarissima, cioè parte a
fog